17 marzo 2022
ore 23:46
di Carlo Migliore
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 Per tutti

I cieli alpini e non solo, di mezza Europa dalla Spagna alla Francia, fino all'Inghilterra si sono tinti di rosso in questi ultimi due giorni a causa dell'abbondante presenza di pulviscolo sahariano nell'aria. La cosa non deve spaventare e non è inconsueta, il periodo primaverile spesso si accompagna a episodi del genere che possono durare anche diversi giorni, l'africa e il suo territorio rivestono un'importanza fondamentale nel clima dell'Europa e non soltanto alle nostre latitudini, l'Ultimo di una certa importanza si verificò alla fine di febbraio del 2021. Il fenomeno è talmente conosciuto e così antico anche oltralpe che gli inglesi gli hanno dato persino un nome. Inizialmente quando non si conoscevano le cause che lo determinavano, si pensava alla pioggia rossa come ad un evento soprannaturale, tanto che gli fu dato il nome di "Blood Rain", letteralmente pioggia di sangue. Le prime teorie scientifiche sulle cause di questo particolare fenomeno atmosferico risalgono all'inizio del 1800 e sono tutte italiane, fu infatti lo scienziato pugliese Giuseppe Maria Giovene che interpretò correttamente la pioggia rossa caduta in puglia il 7 marzo del 1803 come la conseguenza di una ventilazione sostenuta che nei giorni precedenti era arrivata dall'Africa. 

In questi giorni le concentrazioni di pulviscolo sahariano presente nell'aria su alcune delle nostre regioni, in particolare la Sardegna e la fascia alpina hanno raggiunto valori davvero notevoli. Parliamo di valori depositabili al suolo fino a 2.5 grammi per metro quadrato. Per le dimensioni queste particelle ricadono pienamente nella categoria dei pm10, ovvero materiale particolato con dimensione inferiore o uguale a 10 micrometri e che vanno ad aggiungersi al particolato già presente nell'aria per l'inquinamento proveniente da altre fonti

Un mix che porterà nelle prime ore della giornata di venerdì a valori ben oltre la soglia consentita su alcune zone del Nord e che soltanto nella giornata di sabato rientrerà nella normalità. La causa sono come sempre i venti che spirano dal nord Africa verso l'Europa, venti innescati dalla formazione di un vortice di bassa pressione che da Gibilterra si è mosso verso l'Algeria. L'entroterra africano è andato soggetto a vere e proprie tempeste di sabbia con cieli rossi come su Marte


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