21 maggio 2023
ore 8:33
di Francesco Nucera
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 Per tutti


Le prolungate ondate di maltempo e le temperature sotto media di questi ultimi tempi sono causate da situazioni di blocco, con gli anticicloni e le basse pressioni che rimangono ferme per diverso tempo negli stessi luoghi. Il Mediterraneo si trova adesso nella bassa pressione dopo essere stato per molto tempo sotto un anticiclone a cuore caldo.

La situazione è cambiata con la primavera per tre motivi principalmente guidati da processi a larga scala. Il primo motivo è per via dello stratwarming di febbraio, l'anomalo riscaldamento della stratosfera polare, che ha portato un primo scossone alla circolazione atmosferica con un indebolimento dell'anticiclone sub tropicale in Europa. 

Il secondo motivo viene dai tropici; per tre anni consecutivi abbiamo avuto il fenomeno de La Nina; durante il mese di marzo La Nina si è attenuata per far posto al fenomeno de El Nino in arrivo. Questi fenomeni non hanno un impatto diretto in Europa ma possono interferire con altre variabili, in particolare con la Madden Julian Oscillation (MJO). La MJO è un'onda convettiva che compie un giro attorno al globo sui tropici mediamente in 45 giorni e può avere ripercussioni sulla circolazione extratropicale. Negli ultimi mesi l'attività principale della MJO si è spostata dal Continente Marittimo al Pacifico occidentale, proprio in sintonia con El Nino in via di partenza. Questo ha prodotto delle onde di Rossby che hanno portato una rimodulazione dei centri di alta e bassa pressione in Europa; come nell'evento stratosferico anche in questa circostanza abbiamo lo spostamento dell'anticiclone dall'Europa. 

Il terzo motivo deriva invece dalle temperature delle acque dell'Oceano Atlantico. La particolare disposizione delle anomalie delle temperature delle acque superficiali a ferro di cavallo del Nord Atlantico contribuisce alla persistenza del treno d'onda, dunque all'attuale pattern. 

A queste cause se ne aggiunge una quarta, ovvero le ondate di calore marine che in questi ultimi anni si stanno sviluppando in molte zone degli oceani con una intensità insolita; esse possono avere ripercussioni sulla circolazione atmosferica, rimodulando i regimi, ma anche portando vapore, dunque energia, alle ondate di maltempo.


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