28 febbraio 2022
ore 23:45
di Carlo Migliore
tempo di lettura
2 minuti, 8 secondi
 Per tutti

MARZO IN CONTROTENDENZA MA ANDRA' DAVVERO COSI? L'irruzione di aria artica degli ultimi giorni e quella prevista a inizio marzo tra lunedì e Martedì grasso che avrà una matrice più continentale perché proverrà dalla Russia sono il risultato di un improvviso quanto inaspettato indebolimento del vortice polare. Indebolimento che è tutt'ora in analisi presso tutti i centri di calcolo meteorologico, sia europei che americani. Il primo input è stato dato e ha cambiato le carte in tavola per un mese che si proponeva inizialmente come una naturale prosecuzione del regime anticiclonico e mite di febbraio. Le proiezioni mostrano dunque un marzo in contro tendenza ma sarà davvero così? Che marzo possa essere più dinamico e caratterizzato da cambi anche repentini del tempo ce lo insegna più l'esperienza che la meteorologia, il cambio stagionale di passaggio dall'inverno alla primavera è quasi sempre abbastanza turbolento. Ma di che tipo di turbolenza stiamo parlando? 

Se a intervenire saranno le correnti atlantiche avremo un abbassamento delle temperature ma sarà molto relativo e legato soprattutto alle fasi di maltempo e della pioggia. Se invece prevarranno le retrogressioni di aria fredda dalla Russia il discorso sarà sicuramente diverso. Potrà fare freddo o anche molto freddo col rischio di avere condizioni di gelo tardivo diffuso fino in pianura. Gelo che non gioverebbe ne alle colture già ormai tutte in fiore e ne alle tasche degli italiani per il rincaro dei prezzi del gas da riscaldamento o persino alla sua diminuzione a causa della crisi legata alla guerra Russia-Ucraina. Oltretutto il gelo russo non porterebbe nemmeno le precipitazioni necessarie per colmare il deficit idrico sulle regioni settentrionali. 

Non c'è da augurarselo dunque con buona pace di chi vuole ancora la neve, perché farebbe più danni che altro mentre sarebbe da preferire un moderato regime atlantico che porti pioggia e clima meno rigido. Al momento entrambe le ipotesi restano valide perché contemplate con uguali argomenti sia dal modello americano che da quello europeo. Se proprio dovessimo esprimerci in favore dell'una o dell'altra diremmo che potrebbe essere favorita una fase fredda nella prima decade del mese e poi nel prosieguo un regime più mite con alternanza tra flusso atlantico e anticiclone ma con tutte le incertezze che richiede l'enorme caos modellistico di questi giorni. Si dovrà pazientare ancora un pochino prima che la tendenza si delinei con maggiore chiarezza. 


Seguici su Google News


Articoli correlati