13 giugno 2023
ore 23:46
di Carlo Migliore
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2 minuti, 51 secondi
 Per tutti

Prima di affrontare l'analisi di dettaglio ci preme fare un piccolo preambolo. Quando si parla di clima si intende una media e ci si riferisce a un concetto più ideale che reale, questo è importante sottolinearlo perché altrimenti alcune affermazioni potrebbero sembrare apparentemente non veritiere. Che cosa pensereste se vi dicessero che un uomo è annegato in un fiume con una profondità media di mezzo metro? Immediatamente pensereste, è impossibile annegare in mezzo metro d'acqua! Ma questa è una considerazione troppo frettolosa, se un fiume ha una profondità media di mezzo metro non vuol dire che sia profondo 50cm in ogni suo punto. Potrebbe essere profondo 3,2 metri in un punto (quello in cui è affogato l'uomo) e in altri 9 punti essere profondo solo 20cm tanto da restituire una media di 0.5m. Questa media rappresenta proprio ciò che è il "Clima", ovvero tutto il percorso del fiume livellato mentre il punto più profondo in cui l'uomo è annegato potrebbe essere definito come "Meteo". Mai confondere il singolo punto con l'intero percorso!! Il clima studia gli eventi spalmati su archi temporali lunghi (generalmente 30 anni) ed è una media, la meteo i singoli episodi che accadono in brevi lassi di tempo, giorni, settimane o mesi. 

Dunque veniamo a noi: la primavera 2023 intesa come i mesi di marzo, aprile e maggio va ritenuta come un episodio all'interno di un trend climatico medio che invece abbraccia un periodo di 30 anni (1991-2020). La novità è che a differenza dell'inverno 2023 che è risultato tra i 5 più caldi di sempre (+1.21°C rispetto alla media), la primavera 2023 si colloca in una posizione nettamente inferiore con un'anomalia di poco positiva, solo +0.14°C rispetto alla media climatica trentennale. Nella classifica è al 19° posto tra le più calde e al 206° posto tra le più fredde dal 1800. Nulla al confronto delle primavere degli anni 2017 e 2018 ad esempio, che furono le più calde in assoluto da oltre 200 anni. Se andiamo ad analizzare meglio il dettaglio relativo a Nord, Centro e Sud abbiamo anche qualche altra sorpresa. Guardando le temperature massime troviamo che il Sud è stato persino più freddo della media con un'anomalia di -0.13°C mentre il Centro e il Nord si collocano debolmente sopra media rispettivamente con +0.37 e + 0.18. Nei valori minimi invece Nord, Centro e Sud sono tutti leggermente sopra media rispettivamente con +0.37, +0.29 e +0.21. 

Il motivo di una stagione primaverile "quasi" normale è dipeso soprattutto dalla circolazione atmosferica dei mesi di aprile e di maggio favorevole alla discesa di nuclei di aria più fredda dal nord Europa a causa di un anticiclone di blocco tra Inghilterra e Scandinavia. Difatti se analizziamo singolarmente i due mesi in questione troviamo che entrambi si sono rivelati più freddi del normale (una rarità in un trend climatico che va verso il riscaldamento). Ma anche se aprile e maggio hanno mostrato un deficit termico rispetto alla norma il mese di marzo da solo con il suo caldo anomalo è riuscito a portare l'anomalia totale stagionale al di sopra dello zero. Come dire, nonostante tutto il maltempo di aprile e di maggio, la neve tardiva, il freddo tardivo, le piogge, le alluvioni e i temporali siamo stati seppur leggermente ancora al di sopra della norma.


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