4 maggio 2023
ore 6:09
di Carlo Migliore
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 Per tutti

E' persino superfluo rimarcare l'importanza che le condizioni del tempo rivestono nella vita di tutti i giorni, dalle azioni più comuni come recarsi in ufficio a quelle più importanti come organizzare eventi e programmare lavori all'aperto oppure segnalare criticità potenziali per mettere in modo azioni preventive da parte degli organi di governo. La meteorologia è diventata parte integrante delle nostra quotidianità e proprio questo ruolo la pone al centro di notevoli attenzioni da parte di tutti, ma trattandosi di una scienza basata in gran parte sulla statistica è inevitabilmente affetta da errori, talora anche macroscopici. Prevedere il tempo significa andare oltre ciò che sta accadendo sulla base di ciò che è accaduto. 

Facciamo un esempio molto pratico, immaginiamo di voler prevedere dove si troverà un automobile che è partita da Roma e si è diretta a Milano sull' A1 con una certa velocità. Prendendo due punti noti su una piccola tratta, diciamo di 50km è facile prevedere il terzo punto ancora da venire,  ma se la tratta si allunga l'automobile potrebbe fermarsi a un autogrill, prendere temporaneamente un'uscita autostradale, subire un guasto ecc e a quel punto prevedere la sua posizione futura sull'autostrada diventa sempre più complesso. Le previsioni del tempo funzionano allo stesso modo, per piccoli tratti temporali sono molto attendibili ma per tratti temporali più lunghi, la possibilità che i fattori in gioco possano non seguire più l'andamento iniziale aumenta e la previsione diventa via via meno attendibile

Poi c'è un altro problema, non tutte le situazioni meteo hanno lo stesso grado di attendibilità. Le ondate di freddo per esempio sono molto difficili da prevedere perché l'aria fredda viaggia nei bassi strati incanalandosi tra le montagne mentre le ondate di caldo sono più prevedibili anche a medio e lungo periodo perché l'aria calda si sposta in quota e non incontra ostacoli. Allo stesso modo è più facile prevedere l'evoluzione di una perturbazione collegata ad una grande depressione atlantica organizzata che le vicende di un vortice isolato o neo formato per esempio in area mediterranea. Infine c'è la tipologia delle precipitazioni, se si tratta di piogge deboli e diffuse, di rovesci, di temporali, di grandine o di neve. Ogni meteora ha la sua propria attendibilità. La neve è la più difficile da prevedere ma anche i nubifragi legati ai temporali e la grandine sono assai problematici a causa della loro scarsa estensione areale.

I modelli matematici che si occupano di effettuare questi calcoli complessi lavorano su delle maglie, un reticolato di punti che può essere più o meno largo a seconda se si tratti di modelli globali o locali. Si parte in generale dai modelli globali a maglia larga per individuare le macro aree e poi si passa ai modelli locali a maglia stretta per definire con un maggiore dettaglio le situazioni  all'interno di quella macro area. C'è un lavoro immenso alle spalle fatto da persone preparate e con esperienza che integra gli output dei modelli con la conoscenza del territorio, eppure non sempre tutto ciò basta specie con una geografia come quella italiana fatta di colline e monti immersi nel caldo bacino del Mediterraneo. Non sono mai percorsi lineari ma sempre molto contorti e con l'imprevisto dietro l'angolo. 

Purtroppo l'icona meteo restituita dall'app con l'indicazione del tempo per quella data ora o giorno su quella determinata località non ci dice nulla di tutto questo e non di rado, la sua verità viene travisata. Non c'è un limite effettivo per poter dare una previsione, i modelli possono lavorare anche fino a un mese o più nel futuro, ma c'è un limite nell'attendibilità della previsione. Il che significa che la stessa icona vista sul tempo del 7° giorno non ha la stessa validità dell'icona vista sul tempo del 2° giorno. Ciò nonostante cerchiamo sempre di dare indicazioni anche a 7-10 giorni ma si deve sapere che dopo il 3-4° giorno l'attendibilità decresce rapidamente e quelle dopo sono indicazioni suscettibili anche di ampie modifiche.

Perché vi raccontiamo tutto questo? Perché purtroppo negli ultimi giorni abbiamo con rammarico constatato che alcune persone non hanno preso con la dovuta lucidità il fallimento di una previsione data una settimana prima sull'Italia, tacciandoci di incompetenza e malizia. Ci dispiace che sia successo ma non possiamo impedire che ciò avvenga di nuovo, non dipende da noi ma dalla mutevolezza dell'atmosfera soprattutto in questo delicato periodo che è la primavera. Ne consegue che la previsione meteorologica va consultata con senso critico ricordandosi sempre che esprime l'evento che ha maggiore probabilità di manifestarsi, probabilità che però non è mai al 100%.


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