Meteo. Aprile continua il freddo in Europa mentre il caldo estremo avanza sull'emisfero nord

Un insolito e ben strutturato vortice retrogrado nel cuore dell'Europa dà sollievo alla siccità nel Nord Italia con nubifragi e grandinate. Ci vorrebbe una serie di piovose perturbazioni per risolvere la sete che attanaglia diverse delle nostre regioni. L'aria fredda che discende sul bordo orientale dell'anticiclone sulla Scandinava in movimento verso la Groenlandia continua ad alimentare un aprile 'freddo' per molte Nazioni. Nuove gelate si sono verificate sulla Francia, alcune località hanno toccato punte di -2/-3C questa mattina; altre irruzioni di aria fredda sono attese fino a fine mese. Sono le conseguenze di una circolazione zonale 'capovolta' con gli anticicloni alti di latitudine e col flusso perturbato a scorrere più basso secondo un pattern invernale, frutto degli strascichi dello stratwarming di febbraio.
Nel frattempo l'estate scalda i motori sull'emisfero nord attraverso ondate di caldo estremo per il periodo che stanno interessando l'Asia meridionale. In particolare il caldo record con punte di 45°C coinvolge la Thailandia, picchi di 43-44°C in India, 42°C in Bangladesh, 40°C in Cina. Ma il caldo record si fa sentire anche in Turkmenistan. Adesso il caldo atipico per il mese di aprile si porta verso il Giappone con punte oltre 30°C.

Ben presto i primi forti caldi di stagione si affacceranno sull'Europa sud occidentale. Secondo le previsioni il caldo intenso dopo il Marocco si porterà verso Spagna e Portogallo dove la prossima settimana sono attese punte superiori ai 35°C. Mediamente su 7 giorni le anomalie di temperatura potrebbero superare gli +8°C. Alcuni modelli numerici mostrano tra l'altro picchi anche di 37-38°C in Andalusia, il record di aprile di 37°C del 2011 sarebbe a rischio. L'arrivo dell'anticiclone sub tropicale per Spagna e Portogallo non farebbe altro che peggiorare la situazione di per sé già grave sul fronte siccità. In questa prima parte di aprile non è caduta una sola goccia in più della metà in Spagna. Complessivamente è causata solo il 15% della media normale. Dal primo ottobre le precipitazioni sono del 23% inferiori al normale. Dicembre e gennaio sono stati piovosi mentre il resto del periodo è stato secco in particolare tra Canarie e settore orientale della Spagna. Gli agricoltori indicano "perdite irreversibili per oltre 3,5 milioni di ettari di colture". I serbatoi in alcune regioni sono scesi al 30%. Dal 24 al 26 aprile il rischio di incendi raggiungerà ancora una volta la categoria completamente fuori stagione come se fossimo in estate avanzata. Secondo le previsioni la rimonta anticicloni a sarebbe destinata al Mediterraneo centro occidentale.
