18 luglio 2022
ore 15:55
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Come tutti sappiamo le stagioni esistono grazie al fatto che l'asse di rotazione della Terra non è verticale ma inclinato sul piano dell'orbita. Questa inclinazione determina nel corso dell'anno una diversa incidenza dei raggi solari sulla superficie con il susseguirsi costante di condizioni climatiche  dal caldo al freddo. Ebbene in questi giorni di grande caldo ci veniva in mente una cosa. La terra orbita attorno al sole in modo ellittico con una distanza minima chiamata perielio di 147 milioni di chilometri e una distanza massima chiamata afelio di 152 milioni di chilometri. Anche se in misura meno incisiva del cambio stagionale, questa distanza influenza il clima sul pianeta. C'è dunque da aspettarsi un clima più caldo nel punto di massima vicinanza al Sole e un clima più freddo nel punto di minima distanza. Ora, il perielio, ovvero il punto di massima vicinanza al Sole avviene nel momento in cui nell'emisfero settentrionale (il nostro) è inverno mentre l'afelio, ovvero il punto di massima distanza dal Sole avviene mentre nel nostro emisfero è estate. Proprio nei primi giorni di Luglio la Terra si trova a 152milioni di chilometri di distanza dal sole, la distanza massima. Tecnicamente quindi nel nostro emisfero gli inverni dovrebbero essere più miti (punto più vicino al Sole) e le estati più fresche (punto più lontano dal Sole), al contrario nell'emisfero australe a parità di latitudine gli inverni dovrebbero essere più freddi e le estati più calde. 

Effettivamente nell'emisfero australe condizioni molto calde in estate e molto fredde in inverno si verificano a latitudini molto diverse da quelle del nostro emisfero. Basti pensare che la Nuova Zelanda che occupa una posizione in latitudine molto simile a quella dell'Italia è invece  più fredda in inverno del nostro Paese con la neve che arriva con facilità anche a latitudini come quelle di Roma o di Napoli. Ma per l'estate la situazione è diversa, le estati dell'emisfero meridionale non sono a parità di latitudine troppo più calde di quelle dell'emisfero settentrionale. Questo può spiegarsi con l'influenza delle superfici continentali emerse alle latitudini tropicali che governano il clima anche nelle zone vicine. Il plateau australiano e le sue temperature roventi non riesce a influenzare il clima nelle zone limitrofe perché molto isolato nel bel mezzo dell'oceano. Nel nostro emisfero abbiamo invece il gigantesco continente africano che dista pochissimo dall'Europa e come abbiamo potuto più volte constatare la influenza pesantemente. Immaginate per un istante se le condizioni astronomiche fossero capovolte, ovvero che la terra si trovasse nel suo punto di minima distanza dal Sole mentre nel nostro emisfero è estate! Quei 5 milioni di chilometri più vicini alla nostra Stella sarebbero causa di un clima ancora più caldo per il nostro settore con temperature che potrebbero in spagna persino sfiorare la soglia dei 50°C.


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