Meteo. Che fine ha fatto l'inverno? Situazione e sviluppi del vortice polare
Dopo la dinamicità artica in Europa della prima parte di dicembre le cose sono cambiate (in peggio) per il nostro inverno, con l'arrivo di aria decisamente mite che ha alimentato il promontorio sub tropicale sul Mediterraneo. In particolare a Natale e Capodanno si sono verificate due ondate di caldo in Europa, la seconda è stata molto più intensa ed estesa della prima con numerosi record di caldo.
Questa dinamica si incastra poi anche nell'ennesimo evento di raffreddamento stratosferico che rende più longeve queste anomalie termiche positive, dal momento che le ondate di freddo sono meno probabili a causa del flusso zonale dominante alle medie latitudini. Non è la prima volta che l'eccessivo raffreddamento della stratosfera polare vada ad assopire l'inverno. Nel corso del nuovo millennio gli inverni hanno avuto spesso una forte impronta anticiclonica in Europa
Le previsioni non mostrano segni da Stratwarming Major fino a fine gennaio, seppur è atteso un indebolimento del vortice polare stratosferico le cui velocità rimangono però sempre più alte della media. Questo però non significa che dopo non possa verificarsi e sarà da seguire il comportamento del vortice per la fine di gennaio. Non necessariamente però c'è bisogno di uno stratwarming major per avere un buon episodio di freddo intenso.
Il 2022, considerato l'anno più caldo per molte Nazioni, termina poi come il 2021, ovvero con un evento estremo in Europa per via di un'ondata di caldo diffusa su gran parte delle Nazioni. Così dopo appena un anno e nello stesso periodo, i record di caldo non solo sono stati battuti ma anche"migliorati" con una facilità che fa pensare come anche questa ondata di caldo possa rientrare nel cambiamento climatico.
Esiste una parte delle scienze atmosferiche che mira a determinare se l'influenza umana abbia un ruolo in un evento estremo o meno, diversi casi purtroppo sono affermativi. E questo poi è in linea con un clima più caldo guidato dall'attività umana in cui però anche gli eventi estremi freddi possono coesistere seppur meno frequenti.
Il forte vortice polare e l'arrivo di masse d'aria miti hanno avuto delle ripercussioni negative sulla copertura nevosa dell'emisfero nord con livelli attuali ai minimi decennali principalmente a causa della scarsa copertura nevosa non solo sull'Eurasia occidentale ma anche degli Stati Uniti Nord orientali. Secondo il meteorologo Davide Sironi il 2022 c'è un problema di lungo periodo per i ghiacciai delle nostre Alpi con il 2022 che è poi un anno nero a causa di enormi sopra media termici.
E' però al via un ridimensionamento della forte anomalia termica positiva in Europa stante un diverso riassetto dei centri di pressione. Questo coincide con l'arrivo di 'scivoli' nord atlantici sull'Italia con l'attenuazione dell'anticiclone sub tropicale e il ritorno di piogge e neve in montagna.
Ma ridimensionamento non vuol dire freddo intenso o gelo, quest'ultimo invece rimarrà confinato tra Nord Est Europa e Siberia dove è atteso intensificarsi nei prossimi giorni.
L'inverno vero sembra invece rimanere lontano dalla nostra Penisola almeno fino a metà mese se non oltre, seppur con cali termici che rincorrono il passaggio di veloci perturbazioni con annesse precipitazioni.
