11 aprile 2020
ore 14:00
di Francesco Nucera
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1 minuto, 23 secondi
 Per tutti


Il calo dell'ozono stratosferico che abbiamo seguito negli ultimi mesi è sfociato in una sorta di buco dell'ozono sopra l'artico. Secondo le indicazioni la perdita di ozono è molto vicina a quella del marzo 2011. Il depauperamento dell'ozono deriva dal tipo di circolazione che ha caratterizzato la stagione invernale con un vortice polare forte e anche decisamente freddo. Il fenomeno seppur raro e comunque temporaneo avrebbe una influenza sul ritardo del Final warming radiativo, l'ultimo riscaldamento stratosferico di Primavera.

Nella stratosfera artica, dove le temperature in media sono più alte rispetto all'Antartide, c'è un'ampia variabilità meteorologica e le condizioni variano molto da un anno all'altro. Pertanto, alcuni inverni artici non subiscono quasi alcuna perdita di ozono, mentre le 'fredde' temperature stratosferiche nell'Artico che durano oltre la notte polare possono occasionalmente portare a una sostanziale perdita di ozono. L'Antartide ha temperature molto più basse dell'Artico e per questo motivo la perdita di spesso dell'ozono in questa sede è una caratteristica costante. Ad ogni modo il grande buco dell'ozono in sede antartica sta progressivamente chiudendosi negli ultimi anni.

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