Meteo. L'influenza del VORTICE POLARE nel mese di FEBBRAIO, sviluppi
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Ci sono indicazioni per un cambio di scenario durante il mese di febbraio per via di anticicloni di blocco alle alte latitudini che comporterebbero discese di masse d'aria fredda di natura artica verso la MittelEuropa secondo scambi meridiani.
VORTICE POLARE STRATOSFERICO. Dopo l'evento di intenso riscaldamento del 5 gennaio il vortice polare stratosferico sta subendo nuovi indebolimenti ad opera di altri warming. Uno di questi dal lato siberiano provocherà la rotazione dell'asse del vortice polare in senso antiorario mentre nel contempo il core del vortice si trasferirà dalla Siberia verso l'atlantico canadese. Una inversione dei venti a 10 hPa è prevista con i primi giorni di febbraio. Il vortice polare stratosferico sembrerebbe subire un allungamento, dunque un indebolimento, per poi riprendere vigore e riaccentrarsi sul Polo.
VORTICE POLARE TROPOSFERICO. Una maggiore attenzione è invece posta in troposfera in quanto i pattern meteorologici sarebbero influenzati dalla circolazione tropicale. La circolazione delle medie latitudini può infatti essere influenzata dai tropici attraverso dei 'ponti' che forzano le onde di Rossby guidati dalla Madden Julian Oscillation. Si tratta di un'onda convettiva, in breve MJO, che si muove lungo le zone tropicali compiendo un giro attorno al globo mediamente in 30-60 giorni. Nella fattispecie il precedente evento di stratwarming di gennaio ha posto le basi per una maggiore attività della MJO con la sua uscita dall'Oceano Indiano verso il Pacifico. La fase 7 statisticamente in condizioni di La Nina promuove anticicloni alti di latitudine, tra Nord Atlantico e Scandinavia secondo scambi meridiani.
CONTRASTI TERMICI. Il modello Ecmwf nelle sue previsioni settimanali mostrerebbe infatti anomalie di geopotenziale a 500 hPa positive alle latitudini settentrionali, dapprima sulla Scandinavia tra la prima e la seconda decade ma anche sull'Europa sud orientale per via di masse d'aria calda di estrazione sub tropicale in risalita e che contrasterebbero con la discesa fredda a nord delle Alpi.
e poi anche tra la seconda e la terza decade ma con un blocco anticiclonico più centrato tra Islanda e Groenlandia. Sul bordo orientale dell'anticiclone scenderebbe dunque una massa d'aria fredda di recente origine artica verso l'Europa. Rimane incertezza ancora su quale strada prenderebbe la colata gelida seppur il grosso dovrebbe riguardare Scandinavia, Baltico e Nord Russia. Per l'Italia è ancora tutto da definire stante la distanza temporale.
Appare possibile che febbraio possa ancora presentarsi dinamico in Europa.