26 aprile 2023
ore 6:09
di Francesco Nucera
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 Per tutti


Le temperature delle acque superficiali degli oceani, tra 60 S e 60 N di latitudine, da circa un mese sono a livello record con il picco di 21,2°C raggiunti. E questa tendenza non sembra interrompersi. Attualmente è anche l' anomalia più alta mai registrata e molto al di sopra di ogni altro anno per questa data. Il record precedente del 2016 era stato raggiunto durante El Nino mentre adesso El Nino è in fase di sviluppo. 

Cosa sta accadendo? Siamo usciti da tre anni consecutivi de La Nina che causano un accumulo di calore al di fuori dei tropici e nel Pacifico occidentale a causa di una ridotta evaporazione. Gli eventi de El Nino invece hanno un effetto opposto, ovvero riscaldano i tropici ma questo riscaldamento può essere molto rapido come avvenuto nei mesi di marzo e di aprile. Quindi siamo in presenza di un calore ritardato dovuto a La Nina e di un calore in rapido sviluppo per El Nino. Le maggiori anomalie di temperatura attualmente presenti sono infatti sul Pacifico settentrionale e sull'area vicino le coste del Sud America (Nino 1+2) dove le anomalie sono superiori ai 5-6°C. Anche l'Atlantico presenta anomalie termiche da record con una temperatura mai raggiunta di 20,2°C dal 1981. A partire dal 2020 è stato osservato un rapido aumento della quantità di radiazione solare assorbita dalle regioni ad alto traffico marittimo, specialmente nell'emisfero settentrionale. Questo potrebbe essere correlato alla diminuzione dei solfuri per via di una recente normativa sul traffico marittimo. Nel momento in cui El Nino farà ufficialmente la sua entrata la media globale sarà guidata proprio da questo fenomeno, specie se sarà forte. Nel caso potremmo aspettarci un nuovo record di temperatura dell'aria globale nel 2024.

Molto del riscaldamento globale si sta verificando nell'oceano. L'oceano ha inoltre una capacità termica molto elevata; ha assorbito il 90% del riscaldamento che si è verificato negli ultimi decenni a causa dell'aumento dei gas serra e i pochi metri superiori dell'oceano immagazzinano tanto calore quanto l'intera atmosfera terrestre. La maggior parte dell'energia viene immagazzinata in superficie ad una profondità compresa tra zero e 700 metri. 

Gli ultimi 10 anni sono stati il ​decennio più caldo dell'oceano almeno dal 1800. L'anno 2022 è stato inoltre l'anno più caldo registrato per l'oceano. Il calore immagazzinato nell'oceano fa poi espandere la sua acqua che è responsabile di una parte dell'innalzamento globale del livello del mare. Ma conseguenze di un oceano più caldo riguarda gli ecosistemi oltre ad incidere sulla circolazione atmosferica e agli eventi estremi.


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