Meteo. Siccità grave al Nord e Po in secca, richiesto il razionamento d'acqua in alcuni comuni
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La siccità continua ad essere il problema principale al Nord Italia. Le criticità collegate alla manca d'acqua iniziano ad essere molte e si comincia a pensare al razionamento dell'acqua. Alcune aziende aderenti a Utilitalia, l'associazione che riunisce i gestori degli acquedotti, ha richiesto lo stop dell'erogazione dell'acqua potabile nelle ore notturne in 125 comuni della valle del Po. Di questi 125 comuni, 100 sono in Piemonte e 25 nella provincia di Bergamo. Per il fiume più lungo d'Italia si tratta della peggiore secca degli ultimi 70 anni.
La neve sui rilievi alpini è ormai assente, anche perchè l'inverno è stato poco freddo e nevoso, pertanto le riserve d'acqua sono ormai in esaurimento e la situazione nei prossimi mesi potrà solo che peggiorare a causa dell'aumento di richiesta d'acqua per usi agricoli e industriali. Ricordiamo che siamo solo al 16 giugno e l'estate astronomica deve ancora iniziare. In alcune zone dell'Italia settentrionale non piove da 110 giorni e sono già in azione le autobotti, come riferisce Meuccio Berselli, segretario generale dell'Autorità distrettuale del Fiume Po.
Non è solo il Po ad essere in condizioni di siccità grave, anche l'Adige preoccupa, con una portata inferiore del 60% rispetto a quella stagionale. A conferma di ciò nelle province di Rovigo e Ferrara sono stati attivati impianti per "pescare" l'acqua dalle falde più profonde.
L'agricoltura è il settore esposto ai danni maggiori: secondo la Cia (Confederazione italiana agricoltori) si prevede una riduzione della produzione ortofrutticola nella Pianura Padana del 30-40%, con punte ancora peggiori per i cereali, fino al 50 per il mais e la soia. La Confagri del Piemonte ha chiesto che venga attivato lo stato di calamità naturale. Insomma, la situazione è molto delicata e lo stato di siccità riguarda anche le regioni del Centro, in particolare la Toscana e il Lazio. C'è anche uno spiraglio di ottimismo però da parte dell'autorità del bacino del Piave che chiarisce che i laghi alpini al momento sono pieni all'80%.
Dando uno sguardo al meteo sicuramente non si può essere invece ottimisti, la stagione estiva è partita più in forma che mai e prima del previsto, prolungando e aggravando un periodo siccitoso che va avanti dall'inizio del 2022. Stiamo vivendo una fase di caldo intenso e guarda caso la zona più colpita è ancora il Nord-Ovest. Ci aspettiamo un weekend con temperature elevate, punte di 35-36°C in pianura, per l'ennesima rimonta dell'anticiclone africano. Una parentesi più instabile, con qualche pioggia e temporale, è prevista fare la sua comparsa settimana prossima, ma potrebbe trattarsi proprio di una comparsa che non risolverebbe nessun problema.