8 gennaio 2020
ore 22:00
di Lorenzo Badellino
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 Per tutti
Immagine di archivio
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Alle alte latitudini europee continua la tempesta di inizio gennaio innescata da un ciclone con valori di pressione fino a 940hPa tra Groenlandia e Islanda. Sono gli effetti del vortice polare, molto attivo in questi giorni, che sprigiona tutta la sua energia sull'Europa settentrionale. Venti tempestosi mediamente occidentali spazzano per il secondo giorno di fila Islanda e Mar di Norvegia con raffiche che sulle Isolel Far Oer hanno raggiunto i 220km/h. Venti ben oltre i 100km/h anche sulla Scozia settentrionale. Si stima che in mare aperto le onde abbiano raggiunto addirittura i 15 metri di altezza.

Una volta che i venti si avvicinano alla Scandinavia tendono a provenire da sudovest e richiamano aria più mite da latitudini meridionali che sta scorrendo su tutta la Norvegia. Qui è in corso anche una perturbazione che si è snodata dal centro della tempesta, ma essendo accompagnata da correnti miti si presenta con fenomeni a carattere piovoso anche oltre i Circolo Polare Artico.

Immagine satellite Europa
Immagine satellite Europa

Da domani, giovedì, il centro del vortice inizierà però ad indebolirsi e si assisterà finalmente ad un'attenuazione dei venti alle latitudini più settentrionali del Continente. Nel frattempo però un altro vortice si avvicinerà da ovest alle Isole Britanniche ed innescherà una nuova intensificazione dei venti, anche se non come nelle 24/36 ore precedenti. Accompagnerà una perturbazione foriera di forti piogge su Irlanda e Inghilterra, destinate a sconfinare a buona parte dell'Europa centrale.

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