4 marzo 2023
ore 11:59
di Francesco Nucera
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 Per tutti
il sistema simil tropicale in azione sul Mediterraneo
il sistema simil tropicale in azione sul Mediterraneo


Marzo inizia con la presenza di un nuovo ciclone mediterraneo. Dopo quello del 21 gennaio a ridosso delle Marche ( nel mese di gennaio non sembrano esserci eventi a questa latitudine) e del 10 febbraio a Malta e che ha portato 400mm di pioggia sulla Sicilia orientale ed abbondanti nevicate, questo è il terzo del 2023. 

Si tratta di fenomeni ben noti, definiti Tropical Like Cyclones (TLC), caratterizzati da un nucleo caldo di bassa pressione attorno al quale si avvita la spirale nuvolosa; più rari sono i Medicanes, (acronimo di Mediterranean + Hurricane) che presentano una struttura simmetrica. Essi assomigliano molto ai classici cicloni che si sviluppano in Atlantico, seppur con dimensioni e durata inferiori. Non per questo sono eventi potenzialmente pericolosi, responsabili di venti forti, onde alte e precipitazioni intense e abbondanti.

Negli ultimi giorni di febbraio una massa d'aria fredda di origine artica si è gettata sul Mediterraneo occidentale, sul bordo orientale di un robusto promontorio in Atlantico, dando vita ad una circolazione di bassa pressione a ridosso delle Baleari. Il minimo si è poi portato verso la Sardegna. Ricavano una parte dell'energia dal mare dopo 24 ore di attività si è ulteriormente approfondito, fino ad assumere nel suo spostamento sul Tirreno centrale le caratteristiche di un sistema simil tropicale, con tanto di cuore caldo, una pressione di 1004 hPa e generando raffiche di vento di 100 km/h e accumuli di pioggia fino a 300mm sulla Corsica. C'è da dire comunque che il mare non risulta particolarmente caldo per cui altra parte dell'energia potrebbe venire da altre fonti. Per qualche ora la struttura è stata simmetrica. La zona dove si è formato il ciclone, tra Francia meridionale e Sardegna, è una delle principali aree di genesi dei medicane; l'altra zona di sviluppo è tra Libia e Grecia.

I TLC e i  medicanes possono svilupparsi in tutti i mesi dell'anno, seppur quelli con maggiore frequentazione sono tra settembre e gennaio. Più rari sono invece i casi nel mese di marzo. Questi soggetti dagli anni 80 sono in aumento rispetto al trentennio precedente. Tale incremento può dipendere però dall'aumento delle osservazioni satellitari. C'è da dire che L' European Network for Mediterranean Cyclones in Weather and Climate sta lavorando per avere un quadro migliore di quanti di questi sistemi abbiano avuto caratteristiche fisiche di sistemi tropicali al di là delle osservazioni satellitari. 

Cosa dice la scienza? Diversi studi (Romero ed Emanuel, 2017; Cavicchia, 2014; Gonzales-Aleman (2019) sostengono che in futuro possa esserci un aumento dei sistemi più forti seppur la frequenza media possa diminuire o rimanere invariata e che un'area dove potrebbero svilupparsi maggiormente sarebbe quella del Mediterraneo occidentale a scapito del Mediterraneo centrale. Anche nel VI rapporto dell'IPCC: "È probabile che i medicanes diminuiranno di frequenza, mentre quelli più forti diventeranno più forti sotto le proiezioni dello scenario di riscaldamento".


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