4 febbraio 2022
ore 12:34
di Carlo Migliore
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 Per tutti

OCEANI, OLTREPASSATO IL PUNTO DI NON RITORNO - C'è una nuova normalità con la quale dovremo fare i conti nel prossimo futuro, secondo gli scienziati infatti il processo di riscaldamento oceanico in corso è diventato irreversibile. Secondo un nuovo studio la porzione di oceano interessata da temperature anomale è passata dal 2% degli inizi del 900 a oltre il 50% del 2014 e attualmente sfiora il 60%. In alcune zone oceaniche queste condizioni sono praticamente la normalità per l'intero anno. Nello scorso 2021 nonostante un evento di Nina che ha raffreddato le acque del Pacifico, è stato battuto un record assoluto di temperatura che riguarda i primi 2000m di altezza oceanica. Mai cosi caldi come in passato e già il 2020 era stato il secondo più caldo di sempre. La quantità di calore in surplus è stata di 14 zettajoule (14 x 10 elevato alla 21) in più rispetto al 2020. Questa quantità di energia extra è 145 volte maggiore dell'intera produzione mondiale di elettricità. Il riscaldamento è più marcato nell'Atlantico e negli oceani meridionali, sebbene il Pacifico settentrionale abbia avuto un aumento "drammatico" di calore dal 1990 e il Mar Mediterraneo abbia registrato un record di temperature elevate lo scorso anno.

ECOSISTEMI IN GRAVE PERICOLO, A RISCHIO LA VITA STESSA SULLA TERRA - Il riscaldamento delle masse oceaniche mette a dura prova interi ecosistemi basati su equilibri molto delicati.  Come gli incendi sulla Terra possono distruggere intere foreste, le ondata di calore oceaniche possono annientare interne porzioni di vita marina e non parliamo solo dei coralli ma di tutte le specie legate ad un certo tipo di condizioni. L'umanità è strettamente dipendente dagli oceani e in molte zone si parla già di emergenza, per la California ad esempio, l'Australia, la Spagna dove sono scomparse per tratti di centinaia di chilometri di costa le alghe fanerogame, fondamentali come cibo e riparo per altre specie. Ci sono poi le conseguenze indirette di un riscaldamento della superficie, uragani e tempeste più violente con precipitazioni più intense in alcuni punti e siccità su altri.


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