25 marzo 2022
ore 15:54
di Carlo Migliore
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 Per tutti

LE MICROPLASTICHE SONO OVUNQUE, ORA RITROVATE ANCHE NEL SANGUE - La scoperta allarmante di un team dell'università di Amsterdam (Vrije Universiteit) getta nel panico la comunità scientifica. I dati della ricerca, pubblicata sulla rivista Environment International sono stati raccolti grazie all'analisi del sangue donato da 22 persone anonime, nel quale sono state cercate le tracce di cinque polimeri, molecole che sono i mattoncini di cui è costituita la plastica, e per ciascuno di essi sono stati misurati i livelli presenti nel sangue. È risultato che in 17 campioni esaminati sono state trovate tracce di Pet (polietilene) la plastica con cui sono fatte bottiglie in una quantità pari a 1,6 microgrammi per millilitro di sangue, un cucchiaino da tè di plastica in mille litri di acqua per capirci meglio, un cubo di 1 metro di lato.  Ritrovati in minore quantità anche il polistirene utilizzato negli imballaggi, seguito dal polimetilmetacrilato, noto anche come plexiglas. 

La scoperta mostra che le particelle possono depositarsi negli organi e questo preoccupa molto. Perché già in laboratorio è stato accertato come le microplastiche possano causare danni alle cellule umane e anche considerando come questa plastica invisibile sia stata trovata ovunque, dalla vetta dell'Everest fino alla profondità degli Oceani. "Sappiamo, in generale, che neonati e bambini piccoli sono più vulnerabili all'esposizione a sostanze chimiche e particelle" ha spiegato Vethaak. Ma ci sono altre domande a cui dare una risposta, secondo i ricercatori che hanno condotto lo studio. Per esempio sulla possibilità che queste particelle possano essere trasportate a determinati organi, oltrepassando la barriera ematoencefalica che regola selettivamente il passaggio sanguigno di sostanze chimiche da e verso il cervello, proteggendo il sistema nervoso da avvelenamenti e intossicazioni.


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