27 settembre 2021
ore 14:07
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Che impatto avrà il cambiamento climatico sulla vita delle generazioni future? A questo interrogativo hanno provato a rispondere i ricercatori della Vrije Universiteit di Bruxelles attraverso uno studio congiunto con altri gruppi di ricerca in tutto il mondo condotto sui risultati restituiti da un modello di impatto climatico intersettoriale, l'ISIMIP.  Gli scienziati hanno calcolato l'esposizione nel corso della vita per ogni generazione nata tra il 1960 e il 2020, per ogni paese del mondo e per ogni scenario di riscaldamento globale secondo gli attuali impegni di riduzione di gas serra da parte dei governi. Impegni che saranno al centro del prossimo vertice mondiale sul clima Cop26 a Glasgow in novembre.

L'IPOTESI PEGGIORE - Quando si ha a che fare con problemi che comportano un rischio per l'esistenza si prende sempre in considerazione l'ipotesi peggiore ed è proprio su questa, ovvero quella di un riscaldamento di 3°C oltre la media mondiale che i ricercatori si sono espressi con maggiore avvertimento, lo scenario sarebbe impressionante. Con 3°C di riscaldamento globale, un bambino di 6 anni nel 2020 sperimenterà il doppio di incendi e cicloni tropicali, 3 volte più inondazioni fluviali, 4 volte più mancati raccolti, 5 volte più siccità e 36 volte più ondate di calore rispetto a una persona che ha vissuto in condizioni climatiche preindustriali. A pagare di più saranno come sempre le giovani generazioni nei Paesi a basso reddito, sottolinea lo studio accompagnato da un rapporto curato dall'Ong Save The Children. Mentre 53 milioni di bambini nati in Europa e in Asia centrale dal 2016 sperimenteranno circa quattro volte più eventi estremi secondo gli impegni climatici attuali, 172 milioni di bambini della stessa età nell'Africa sub-sahariana affronteranno un aumento di quasi sei volte nell'esposizione a eventi estremi nel corso della vita, e persino 50 volte più ondate di calore.


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