17 ottobre 2022
ore 15:08
di Carlo Migliore
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 Per tutti

La parola "Lahar" viene dal dialetto indonesiano e significa "lava" in lingua Giavanese ma non è la lava incandescente che fuoriesce dalla bocca del vulcano. E' una lava fredda, una colata di fango vulcanico molto densa, con la consistenza di un calcestruzzo liquido che si forma quando l'acqua di precipitazione o dello scioglimento della neve si mescola alle ceneri dell'eruzione. Questa massa nera e viscosa non solo ha la forza di radere al suolo interi paesi ricoprendoli con metri e metri di materiale vulcanico ma è anche molto acida a causa dei suoi costituenti, può quindi essere un pericolo per la vita anche entrando in solo contatto con la pelle. Si tratta della manifestazione più pericolosa che può seguire l'eruzione e non è sempre facilmente identificabile ne prevedibile. 

I Lahars possono scorrere per decine e decine di chilometri e colpire anche a grande distanza dal vulcano. Tra i peggiori va ricordato il Lahar mortale che seguì nel 1985 l'eruzione del Nevado del Ruiz in Colombia che percorse 50km raggiungendo e seppellendo la città di Armero sotto 8 metri di detriti. Uccise 23mila persone. Anche l'eruzione del Mount Saint Helens nello stato di Washinton nel 1980 fu seguita da un gigantesco Lahar ma non vi furono vittime. Una delle zone a più alto rischio in Europa per i Lahar è l'Islanda a causa delle nevi e dei ghiacciai che ricoprono quasi perennemente tutti i vulcani. A rischio anche alcuni vulcani italiani, Stromboli ad esempio ma anche il Vesuvio. Non tutti sanno infatti che la città romana di Ercolano che giace sotto uno strato di detriti alto circa 13 metri fu seppellita da un immenso Lahar. Anche l'alluvione di Sarno del 1998 che causò la morte di 160 persone è riconducibile a un Lahar. La copertura detritica che scivolò giù dalla montagna seppellendo il paese era infatti costituita prevalentemente da piroclastiti di origine vesuviana. Naturalmente affinché i Lahars si formino è necessario che vi sia molta acqua a mescolarsi con la cenere, acqua che prevalentemente arriva dalle forti piogge ma può derivare anche dallo scioglimento della neve. In questi ultimi giorni le forti precipitazioni che hanno interessato l'isola di Java si sono mescolate alle ceneri dell'eruzione del vulcano Semeru provocando un immenso Lahar ma che per fortuna non ha causato vittime.





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