4 aprile 2022
ore 15:39
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Uno spettacolo degno dell'inferno descritto da Dante Alighieri nella Divina Commedia, colonne di vapore si innalzano dalla scura distesa di lava solidificata sull'isola di La Palma nell'arcipelago delle Canarie. Ma com'è possibile che accada a cosi tanti giorni dalla fine dell'eruzione del Cumbre Vieja? Facciamo un attimo un passo indietro e ripercorriamo quel terribile evento. L'eruzione iniziata il 19 settembre del 2021 ebbe una durata di 85 giorni e terminò il 13 dicembre del 2021. In quegli 85 giorni interi paesi e villaggi furono sepolti da una serie di colate di lava che a tratti raggiunsero anche il mare. Da allora sono passati più di 100 giorni, 112 per la precisione eppure la lava non si è ancora raffreddata tanto che una debole pioggia che cade sulla sua superfice calda evapora immediatamente condensando in migliaia di sbuffi vapore.


Tutto dipende dal fatto che il materiale da cui è costituito la lava, prevalentemente silicio e composti del silicio, ha una scarsissima conducibilità termica, ovvero una scarsa attitudine a trattenere il calore. Cosa che invece non avviene per i metalli come il ferro o l'alluminio. Oltre tutto una volta che la crosta superficiale si è solidificata, questa fa anche da isolante per la parte sottostante che può rimanere calda, a seconda del suo spessore anche per diversi mesi o persino alcuni anni. Se paragonassimo la conducibilità del vetro (Silicio) a quella dell'Argento ad esempio, scopriremmo che l'argento trasmette il calore 407 volte più velocemente del vetro.


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