Redazione 3BMeteo
30 dicembre 2018
ore 13:03
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Cannone sparaneve in azione
Cannone sparaneve in azione

Gli sport invernali sono una passione di molti, che può avere dei costi enormi per mantenerla attiva. Infatti quando la neve naturale scarseggia, si ricorre alla produzione di neve artificiale con i cosiddetti cannoni spara-neve, almeno quando le temperature rigide ne consentano il mantenimento. Ma quanto costa produrla?

Secondo il Wwf ogni anno vengono mediamente impiegati circa ben 95 milioni di metri cubi d'acqua e 600 gigawattora di energia, per una spesa di 136mila euro per ettaro di pista - spiega Lorenzo Brenna di LifeGate.it. Secondo G. Giacometti, dottore forestale della sezione del Cai di Padova, l'innevamento artificiale comporta anche conseguenze negative per la vegetazione.

La neve artificiale ha infatti una maggiore densità rispetto alla neve naturale, con maggiore presenza di acqua rispetto all'aria di circa il 15-20%. Di conseguenza il manto nevoso artificiale è più pesante e ostacola maggiormente la traspirazione del suolo sottostante, che può quindi incorrere in un processo di deperimento e morte. Basti pensare che nei luoghi soggetti ad innevamento artificiale è stato riscontrato un ritardo dell'inizio dell'attività vegetativa, fino a 20-25 giorni rispetto alla media. Il deterioramento del manto erboso rende inoltre i pendii più soggetti all'erosione e altera l'ecologia e la biodiversità dei versanti montuosi.

Se da un lato l'innevamento artificiale contribuisce a salvare l'economia di molte località sciistiche e numerosi posti di lavoro, dall'altro costituisce dunque un danno ambientale non indifferente, che in un contesto attuale di riscaldamento globale e minori nevicate potrebbe essere ulteriormente aggravato. Per tale motivo l'utilizzo dei cannoni sparaneve dovrebbe in ogni caso essere regolamentato e sottoposto ad accurate valutazioni di impatto ambientale.


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