15 marzo 2018
ore 11:19
di Manuel Mazzoleni
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 Per tutti
14 Marzo: è il Pi Greco day
14 Marzo: è il Pi Greco day

Oggi è il 14 Marzo e per molti potrebbe sembrare un giorno come un altro ma per altri invece non lo è. Se scriviamo la data odierna in formato anglosassone quello che otteniamo è uno strano 3.14.2018 che scorporato dall'anno rimane 3.14. In molto si staranno domandano: "e cosa c'é di strano, è un numero come un altro..." invece no, quello che compare e solo l'inizio di una tra le costanti più calcolate e più studiate: il famigerato Pi Greco.   Ecco così che oggi è il Pi Greco Day, la festa che celebra la famosa costante che sin dai tempi più remoti ha suscitato un grande fascino tra studiosi ed appassionati di matematica. Era il lontano 1988, quando all'Exploratorium, il celebre Museo della Scienza di San Francisco, per iniziativa del fisico Larry Shaw, si tenne la prima celebrazione del pi greco. Da allora la celebrazione si ripete ogni anno in numerose scuole, università e istituzioni scientifiche di tutto il mondo. Il 12 marzo 2009 la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti d'America ha approvato la Risoluzione H. Res. 224, con la quale sostiene la designazione del Pi Day e la sua celebrazione in tutto il mondo, allo scopo di promuovere e incoraggiare lo studio della matematica.   Ma cosa è il Pi Greco? 
Il pi greco (indicato con il simbolo π) è una costante matematica che è definita come il rapporto tra la lunghezza della circonferenza e il suo diametro. È un numero trascendente, con infinite cifre decimali non periodiche. Le prime tre cifre con cui il pi greco è universalmente conosciuto sono 3,14. Noto anche come la costante di Archimede (da non confondere con i numeri di Archimede), la costante di Ludolph o numero di Ludolph. Contrariamente ad un'idea comune, π non è una costante fisica o naturale, quanto piuttosto una costante matematica definita in modo astratto, indipendente dalle misure di carattere fisico.Quale la sua storia? 
Già nel 2000 a.C. i Babilonesi osservarono che la lunghezza della circonferenza di un cerchio era uguale a circa il triplo del suo diametro. Attraverso il Papiro di Rhind (1650 a.C.) sappiamo che gli Egiziani consideravano il valore di π corrispondente a (16/9)2, pari a circa 3,1605. Nel 12° secolo a.C. i Cinesi usavano nei loro calcoli il valore di π = 3. La lettura della Bibbia, nell'Antico Testamento, ci conferma che anche gli Ebrei conoscevano il rapporto (considerato pari a 3) tra la lunghezza della circonferenza e il suo diametro. Nel 225 a.C. Archimede di Siracusa indica il valore di π compreso tra 223/71 e 22/7, approssimativamente 3,1419. Nel 1706 il matematico gallese William Jones introduce per la prima volta il simbolo π (corrispondente alla lettera greca iniziale di Pitagora); successivamente Leonhard Euler (Eulero) lo adotta e contribuisce alla sua diffusione. Nel 1761 Johann Lambert dimostra che π è un numero irrazionale, cioè non può essere scritto come quoziente di due numeri interi. Il suo sviluppo decimale è infinito e non presenta una regolarità definibile. Nel 1882 il matematico tedesco Ferdinand von Lindemann dimostra che π è trascendente, cioè non può costituire soluzione di un'equazione algebrica (un'equazione in cui compaiono solo potenze intere di x). In anni più recenti, grazie alla potenza di calcolo dei moderni computer, si è arrivati a trovare le prime 1.241.100.000.000 cifre decimali di pi greco. Pi greco è una costante che compare ovunque e nei modi più inaspettati nella matematica.   Dove lo troviamo questo numero? 
Anche se è un numero irrazionale e infinito è stata trovata la presenza di π in natura. Infatti la lunghezza dei fiumi non è casuale, ma è stato scoperto che la lunghezza totale di un fiume 
è all'incirca 3,14 volte la distanza in linea d'aria tra fonte e foce. Questo rapporto è tipico soprattutto dei fiumi che scorrono in pianure dalla pendenza poco accentuata.


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