18 agosto 2021
ore 9:38
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Vi sarà certamente capitato in estate di giocare a fare i coraggiosi con le onde in una giornata di mare agitato e avrete certamente sperimentato che nella successione di onde, ce n'è sempre una più grande delle altre che capita ad intervalli più o meno regolari. Però queste onde "maggiori", non possono essere considerate anomale. Perché si parli di onda anomala l'altezza di quest'onda particolare deve superare di almeno 2.2 volte quella dell'onda più significativa del treno a cui appartiene. In sostanza un'onda che sia alta più del doppio di quella più grande della successione.

L'onda anomala più grande mai osservata nella storia, è stata rilevata da una boa galleggiante il 6 ottobre del 2007 al largo di Taiwan durante il passaggio del Tifone Krosa, fu alta 32,3 metri, come un palazzo di 12 piani. Il precedente record è del 2004 quando nel Golfo del Messico durante il passaggio dell'uragano Ivan fu rilevata un'onda di 27,9 metri. Ma oltre a quelle provocate dagli uragani o dal maltempo esistono onde anomale più inspiegabili, nel 2001 onde improvvise e con il mare quasi calmo colpirono le navi Bremen e Caledonian Star due modernissime navi da crociera, le quali subirono gravi danni agli oblò del ponte. Negli ultimi vent'anni le onde anomale inspiegabili vengono ritenute la causa principale dell'affondamento o del grave danneggiamento di un gran numero delle oltre 200 superpetroliere e navi container naufragate.

Quali sono secondo gli scienziati le cause? Da studi eseguiti con satelliti radar Wolfang Rosenthal analista capo del centro di ricerca GKSS Forschungszentrum GmbH, che si trova a Geesthacht, in Germania ha potuto stabilire che le onde giganti si possono formare in due modi: Il primo quando treni di onde differenti, indipendentemente dallo loro direzione, si fondono tra loro. A volte le onde interagiscono cancellandosi reciprocamente (interferenza distruttiva), altre volte invece, si uniscono (interferenza costruttiva) per dare origine ad onde molto alte che teoricamente potrebbero raggiungere anche un'altezza di 65 m. Il secondo modo si verifica quanto forti correnti incontrano venti e onde che si muovono con direzione opposta. Questo spiegherebbe perché la maggior parte delle onde giganti non legate ad uragani o tempeste, si formano là dove vi sono correnti molto forti, come la Agulhas vicino al Sud Africa, la Kuroshio vicino al Giappone o la Corrente del golfo, vicino agli Stati Uniti orientali. 

In Italia e nel Mediterraneo in genere il fenomeno seppur di proporzioni ridotte non è raro anche se bisogna sempre distinguere la cattiva interpretazione data dagli osservatori, generalmente poco esperti da quella che potrebbe essere una verità scientifica. Anche i movimenti di "sessa" o il "Mascaret", ovvero di improvvisi innalzamenti tidali del livello dei fiumi o dei laghi che determinano fenomeni famosi come l'acqua alta della laguna veneta o il Marrobbio di Mazara del vallo, non sono propriamente riconducibili alle onde anomale. 

Ciò detto, sono numerosi invece i casi e gli avvistamenti di onde giganti più spesso legati ad eventi di maltempo, come quello del video che vi mostriamo.

Segnaliamo infine quello che forse è stato il caso più recente e documentato in Italia in estate. Nel corso della giornata del 13 Luglio 2012, verso le ore 9, 30 di mattina, il mar Tirreno sembrò essersi ritirato dalla Sicilia fino alla Liguria. Venti metri indietro, per poi ritornare sulla battigia accompagnato da un'onda alta quasi un metro. E così è stato, ogni cinque minuti, per tre ore. Fino a dopo mezzogiorno, fino a quando non è terminato. Il fenomeno, misterioso quanto suggestivo, è stato visto a occhio nudo e fotografato sulla coste di Crotone, Napoli, Nettuno, Gaeta e Sperlonga. Una decina le segnalazioni arrivarono al sito dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Diverse furono anche le chiamate alle capitanerie di porto.


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