23 gennaio 2023
ore 11:19
di Simone Fant
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 Per tutti

Che l'inquinamento della plastica continui ad essere una grave minaccia per oceani, fauna marina e - nel caso delle microplastiche - per la salute umana, è ormai acclarato. Ma che in termini di produzione una sua massiva diminuzione possa incidere positivamente sul fabbisogno energetico europeo non lo aveva calcolato ancora nessuno. A sostenere questa tesi è il report Winter is coming: plastic has to go compiuto dal movimento globale Break Free From Plastic, che dal 2016 chiede una massiccia riduzione della plastica monouso, e dal Center for International Environmental Law (CIEL) . Il paper mostra come una riduzione della produzione plastica farebbe risparmiare energia tanto da risolvere in parte la crisi energetica europea e superare la dipendenza dal gas russo.


Gli impatti della produzione di plastica

Derivate da combustibili fossili, prodotte attraverso processi molto energivori, dismesse, incenerite o riciclate dopo l'uso, le plastiche sono prodotti petrolchimici caratterizzati dall'emissione di C02 in tutti gli step del loro ciclo vita. Nonostante gli impatti ben noti, la loro produzione in Europa è aumentata da 0,35 a 55 milioni di tonnellate tra il 1950 e il 2020, così da far diventare la produzione di plastica il business più redditizio dell'industria petrolchimica. Secondo il report, nel 2020 quasi il 15% del consumo complessivo europeo gas e il 14% del consumo di petrolio è stato utilizzato per la produzione di prodotti petrolchimici. Inoltre per produrre plastica è stato utilizzato tanto gas quanto è stato consumato dai Paesi Bassi durante tutto il 2020. "L'adozione di ambiziose misure di riduzione in tutti i settori potrebbe contribuire a ridurre la domanda di combustibili fossili all'interno dell'Ue e dai Paesi che la importano - sostengono gli autori del report-. Allo stesso tempo, queste misure contribuirebbero a mitigare l'inquinamento da plastica, e la crisi l'energia e climatica".

Ridurre la plastica per affrontare tre crisi

I Paesi che consumano più petrolio e gas per produrre plastica come Belgio, Germania, Spagna, Francia,Italia, Paesi Bassi e Polonia - sono anche responsabili del 77% di tutti i rifiuti di imballaggio in plastica dell'UE. "Ecco perché promuovere misure con la revisione della direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWD) e accelerare il ritmo e l'ambizione di attuazione della direttiva Sup (Single Use Plastic) costituisce un primo passo", si legge nel report. Delphine Levi Alvares, coordinatrice europea di Break Free From Plastic, ha dichiarato inoltre che è una grave svista non includere il settore della plastica nella proposta europea Save Gas for a Safe Winter mirata a risparmiare gas ed energia per i mesi invernali che ci aspettano.

"Mentre le famiglie e le piccole imprese si trovano ad affrontare bollette energetiche alle stelle, l'industria petrolchimica sta sprecando risorse per produrre plastica monouso non necessaria, alimentando la crisi energetica", ha affermato Levi Alvares alla pubblicazione dello studio.


Andy Gheorghiu, un attivista per il clima coinvolto nel rapporto, ha ricordato alla stampa che mentre alle persone viene detto di fare la doccia fredda e risparmiare sul riscaldamento, l'Europa continua a nutrire questo "petro-elefante" nella stanza (così viene definita l'industria petrolchimica nel paper) - con grandi quantità di petrolio e gas. "Questo rivela un grave dissonanza tra i sacrifici che si chiedono ai cittadini e quello che si esige dall'industria petrolchimica", ha detto Gheorghiu.

Alla fine il report insiste nel sottolineare che in questo momento di incertezza implementare politiche di riduzione della plastica permetterebbe di affrontare contemporaneamente tre emergenze: l'inquinamento delle plastiche, la crisi climatica e quella energetica.


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