14 ottobre 2018
ore 10:23
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Torna alla ribalta il vulcano più attivo d'Europa e non solo per i recenti terremoti (fino magnitudo 4.8) che hanno colpito il suo versante sud occidentale ma soprattutto per uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances, coordinato dal Centro tedesco Helmholtz per la ricerca oceanografica Geomar di Kiel, che ha tra gli autori tre ricercatori italiani dell'Osservatorio Etneo dell'Ingv di Catania: Alessandro Bonforte, Francesco Guglielmino e Giuseppe Puglisi. A 15 chilometri dalla costa sud orientale ed a circa 1200m di profondità è stato scoperto un "motore" che sta facendo inabissare lentamente il vulcano nelle acque dello Ionio.

L'etna sta sprofondando verso lo Ionio
L'etna sta sprofondando verso lo Ionio

L'equilibrio isostatico del vulcano, ovvero il suo galleggiamento sull'astenosfera è sbilanciato verso sudest, come se il vulcano in quella zona non avesse i piedi. E' la conclusione a cui sono giunti i ricercatori dopo due anni di studi della scarpata ibleo-maltese. Questo spiegherebbe l'improvviso sprofondamento riscontrato a Maggio del 2017 quando in soli 8 giorni il versante sud orientale dell'Etna è sceso di 4 centimetri.

La valle del Bove, originata da un collasso calderico
La valle del Bove, originata da un collasso calderico

Questo sprofondamento non sarebbe legato all'attività vulcanica un po' come avvenuto per il collasso calderico che ha generato la valle del Bove, ma a all'attività tettonica (faglie e movimenti della placca). E' un nuovo potenziale pericolo che andrà monitorato attraverso il posizionamento di sensori sottomarini per verificare quanto sia effettivamente attivo. A parte questa certezza, restano le congetture su un futuro ancora del tutto imprevedibile, c'è addirittura chi ha parlato di un potenziale tsunami che colpirebbe l'isola in caso di uno sprofondamento improvviso, un eventualità molto remota secondo gli esperti ingv.


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