19 settembre 2023
ore 8:23
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Uno dei problemi che l'umanità sta affrontando e che dovrà ancora affrontare per molto tempo se intende continuare a vivere su questo pianeta, è come operare in modo che gli inquinanti atmosferici e soprattutto i gas serra non rendano il clima intollerabile per le specie animali e vegetali oltre che per noi stessi. Molto si sta facendo per ridurre la CO2 limitandone l'immissione oppure catturandola con delle apposite tecnologie ma parallelamente si dovrà cercare anche di rendere più attivi i meccanismi di sequestro naturale. Se non possiamo costringere un albero ad assorbire più anidride carbonica dall'aria, possiamo però mettere il terreno in condizione di diventare un vero e proprio filtro per la CO2, molto più di quanto non lo sia normalmente. La soluzione può arrivare da un nuovo tipo di agricoltura detta "Agricoltura del Carbonio"

L'agricoltura del carbonio (carbon farming) è un sistema per gestire i terreni agricoli con l'obiettivo di preservare i nutrienti nel suolo e di conseguenza aumentare la quantità di carbonio che sono in grado di immagazzinare. Le pratiche di carbon farming includono il compostaggio dei rifiuti agricoli che nutrono il suolo, o la semina di colture di copertura come erbe e legumi. Queste colture aiutano a prevenire il degrado del suolo contribuendo a proteggerlo da erbacce e parassiti. I vantaggi oltre quelli ambientali sarebbero un indiscusso aumento della resa delle colture, il ripristino delle risorse idriche e un miglioramento della biodiversità, importante per la sopravvivenza degli ecosistemi. Scienziati e agricoltori che perseguono il carbon farming sperimentano vari materiali da aggiungere al suolo per aumentare le sue proprietà di sequestro del carbonio.
Ad esempio la polvere di roccia, che a dire il vero è già usata da anni: le rocce frantumate contengono sostanze nutritive e minerali che fanno bene al suolo. Oppure la polvere di basalto, ricca di minerali come calcio e magnesio, che rende il terreno fertile come quelli che circondano un vulcano.

Alcuni grandi gruppi globali come Unilever, PepsiCo e Walmart hanno già iniziato ad adottare pratiche di carbon farming nelle loro catene di approvvigionamento. Nei prossimi anni dovrebbero aumentare il sequestro di carbonio su vaste aree, sperando non si tratti solo di greenwashing, un neologismo entrato da poco nel linguaggio comune che sta ad indicare una ecologismo di facciata. In attesa che la politica faccia le sue mosse per incentivare l'agricoltura del carbonio, serve aumentare la consapevolezza. Esperti, divulgatori, agricoltori e associazioni di categoria dovranno moltiplicare gli sforzi nei prossimi anni. 


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