12 maggio 2023
ore 12:17
di Valeria Pagani
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 Per tutti

I cieli sono attraversati da strade invisibili, percorse non solo da jet e aerei, ma anche da infaticabili specie: gli uccelli migratori. Le pittime, uccelli trampolieri dal becco e dalle zampe molto lunghe, volano ad esempio dall'Alaska fino alla Nuova Zelanda, percorrendo più di 13 000 chilometri, a volte anche senza sosta.Ingrassano prima della partenza e bruciano quasi metà del loro peso corporeo durante il viaggio. Per orientarsi fanno riferimento alla posizione delle stelle e a quella del sole, usano la loro memoria, riconoscendo le forme delle coste e delle montagna , ma seguono anche il campo magnetico terrestre, ovvero utilizzano la magnetoricezione. 

Gli uccelli migrano sempre, durante tutto l'anno, anche se il picco delle migrazioni si registra in primavera e in autunno a seconda delle specie e delle necessità. Volano per centinaia e migliaia di chilometri per trovare condizioni migliori per nutrirsi, riprodursi e allevare i loro piccoli: la maggior parte si sposta dalle aree settentrionali di riproduzione a quelle meridionali di svernamento e viceversa. Dall'Europa all'Africa, dal Canada al Sudamerica, dal circolo polare artico all'Australia, il tempo che serve ad un uccello per completare la sua migrazione può andare da una settimana a quattro mesi.

L'Italia, per la sua posizione di "ponte", costituisce un passaggio cruciale verso l'Africa, ma anche una meta di riproduzione e di nidificazione. "In Italia possiamo assistere a due momenti diversi della migrazioni: una di corto raggio e una di lungo." - spiega a 3BMeteo Marco Gustin, responsabile specie e ricerca presso la LIPU - "Le specie che effettuano la migrazione a corto raggio sono quelle che in autunno si spostano dal nord Europa verso le coste del mediterraneo, ovvero all'Italia, alla Spagna o al Maghreb, e poi tra febbraio e marzo volano nuovamente verso nord. Di queste fanno parte ad esempio il pettirosso, il tordo bottaccio e il merlo. Le specie coinvolte nella migrazione di lungo raggio sono invece quelle che passano l'inverno in Africa subsahariana, a sud del deserto del Sahara, e arrivano alle nostre latitudini intorno a maggio. Queste sono ad esempio la balia nera, lo stiaccino, il beccafico, ma anche rapaci come il falco pecchiaiolo e l'albanella minore." Per capire quante e quali specie passano almeno una volta nei cieli durante le migrazioni, ogni paese stila una check list: la lista italiana comprende circa 550 specie, di cui solo 50 stanziali.

Ma durante la loro migrazione, questi instancabili uccelli affrontano varie minacce, la maggior parte delle quali sono di origine antropica. Dalla perdita e frammentazione degli habitat, all'uccisione illegale, all'inquinamento. Uccelli affamati ed esausti possono dirigersi verso un luogo di sosta, come una zona umida o un bosco, scoprendo che è stato cementificato o distrutto dall'urbanizzazione. Ma ancora più pericolosi per tutte le specie di volatili sono la caccia illegale e il bracconaggio. Secondo i dati riportati da Bird Life International, si ritiene che ogni anno, solo nelle nostra penisola, vengano cacciati illegalmente più di 5 milioni di uccelli, il numero più alto di qualsiasi altra nazione europea. Diffusa è infatti la cattura e l'abbattimento di uccelli per scopo ludico o da destinare al consumo gastronomico, cattura fatta con trappole, reti e armi da fuoco, anche al di fuori della stagione venatoria e all'interno di aree protette.

Oppure il prelievo di uova dai nidi di rapaci per alimentare traffici illeciti legati alla falconeria o per fini"ornamentali. "Altra problematicità sono le infrastrutture: le linee della bassa e media tensione possono portare alla morte di molti uccelli per elettrocuzione." - Continua Gustin - " Se un uccello che pesa 15grammi parte dalle foreste del Congo per arrivare in Svezia, oltre alla difficoltà di un viaggio tremendo - costituito da deserti, bracci di mare estesi, predazione da parte di altre specie - deve affrontare anche la minaccia dell'uomo e dagli ambienti da lui modificati".

Decine e decine gli eventi organizzati in occasione della giornate di sabato e domenica: dal birdwatching alle escursioni accompagnate da esperti ornitologi nel parco del Beigua, lungo le sponde del fiume Entella, o sul crinale tra la Val Taro e la Val Ceno; ma anche eventi nelle oasi WWF, come a Valpredina il 28 maggio o il 21 maggio all'oasi cave di Noale. Giornate che servono a ricordare la bellezza della natura, di queste incredibili specie e la loro importanza per il pianeta.


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