9 novembre 2022
ore 13:03
di Andrea Colombo
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 Per tutti

E' da sempre risaputo che le temperature estreme sono spesso responsabili (o meglio, co-responsabilli) della morte di esseri umani; tendenzialmente si pone l'accento soprattutto alle ondate di calore, come quella che la scorsa estate ha interessato frequentemente la parte occidentale del Continente europeo e che è stata corresponsabile di alcuni decessi delle persone più sensibili.

Eppure, contrariamente a quanto può sembrare, è il freddo che uccide di più. Lo ricorda una ricerca condotta qualche anno fa dalla scuola londinese di Igiene e Medicina Tropicale, della quale ci parla il dottor Antonio Gasparrini. "La nostra ricerca, basata sul più grande database che mette in relazione il numero di decessi ai valori della temperatura dell'aria, ha evidenziato che la maggior parte di tali decessi è provocata dalle basse temperature"

Lo studio ha analizzato oltre 74 milioni di decessi tra il 1985 ed il 2012, per un totale di 13 Paesi aventi le più disparate caratteristiche climatiche, da quelle polari a quelle equatoriali e subtropicali. Definita una temperatura "soglia" di minima mortalità, sono stati fatti i calcoli per estrapolare la frequenza di decessi in base a quanto ci si spostava da tale valore soglia. Circa il 7% delle morti (7.71% per la precisione) è causata da una temperatura definita "non ottimale". Del numero totale di decessi solamente lo 0.42% è attribuibile al caldo, il rimanente 7.29% al freddo. Ne consegue che il freddo tende ad uccidere quasi 20 volte di più rispetto al caldo!Conclude il dr. Gasparrini: "Questo risultato suggerisce che è necessario modificare le politiche di salute pubblica attuali, quasi esclusivamente orientate a ridurre gli effetti sulla salute provocati dalle ondate di calore, ma non dalle basse temperature"


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