23 dicembre 2017
ore 12:28
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Un sistema di faglie profonde sta allontanando la Sicilia dal resto d'Italia, a svelarlo uno studio coordinato dall'Istituto di scienze marine del Cnr di Bologna, in collaborazione con Università di Parma, Ingv e Geomar (Germania), pubblicato su Nature Communications. Si tratta di un sistema di faglie molto complesso individuato nell'area compresa tra l'Etna e lo stretto di Messina. Faglie molto lunghe, decine di chilometri all'interno delle quali da circa 15-20km di profondità risale materiale magmatico del mantello che anticamente formava il basamento dell'antico oceano della Tetide, ormai scomparso al di sotto delle Alpi e degli Appennini.

Il sistema di faglie individuato sotto la Sicilia nord orientale
Il sistema di faglie individuato sotto la Sicilia nord orientale

Sarebbe proprio la risalita di questo materiale magmatico ad ampliare il fondo oceanico compreso tra la Sicilia nord orientale e la Calabria determinandone il progressivo allontanamento. Qualcosa che ricorda un po' i processi di genesi oceanica del grande rift africano ma in scala molto più ridotta.

Schema geologico volumetrico, in giallo l'area che tende ad aprirsi e ad allontanare la Sicilia dalla Calabria
Schema geologico volumetrico, in giallo l'area che tende ad aprirsi e ad allontanare la Sicilia dalla Calabria

Il fatto che l'Etna si trovi immediatamente al di sopra di questo sistema dimostra che si tratta di faglie molto attive in grado di innescare processi vulcano tettonici molto importanti responsabili tra l'altro della sismicità storica da cui è afflitta quella zona, basti ricordare il disastroso terremoto di Reggio e Messina del 1908 che causò la morte di 120mila persone. Questa scoperta avrà importanti implicazioni per capire meglio come si formano le catene montuose.


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