23 marzo 2017
ore 12:21
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Tutti quanti conosciamo le eruzioni più famose del Vesuvio, in particolare quella del 24 Agosto del 79 d.c. che seppellì Pompei ed Ercolano sotto una pioggia di ceneri causando, secondo una stima almeno 2000 vittime. Ebbene se l'eruzione di Pompei è sicuramente la prima eruzione storica datata e documentata del vulcano napoletano, di recente si è scoperto che quella del 79 d.c. non è la peggiore eruzione che le popolazioni della zona abbiano mai vissuto.

Vesuvio la prima e più forte eruzione di quella di Pompei del 79 dc
Vesuvio la prima e più forte eruzione di quella di Pompei del 79 dc

Esiste una prima Pompei, una Pompei della preistoria che è venuta alla luce soltanto di recente durante gli scavi per la costruzione di un supermercato nella periferia di Nola, grosso comune situato nella piana Campana, alle spalle del Vesuvio. L'eruzione era già nota ai geologi vulcanologi come "Eruzione di Avellino", un gigantesco evento eruttivo, il più forte della storia del vulcano partenopeo, datato 1780-1800 a.C. quindi circa 3800 anni fa le cui pomici arrivarono fino a quella che oggi è l'area occupata dalla città di Avellino, da qui il nome.

Quello che non si sapeva è che interi insediamenti preistorici ne fossero rimasti coinvolti. Durante gli scavi del 2001 furono rinvenuti a poco più di un metro di profondità tracce bruciate di legno e con l'arrivo della soprintendenza e l'ampliamento degli scavi vennero alla luce tre grosse abitazioni in cui erano nettamente demarcati l'ingresso, la zona giorno e l'equivalente di una cucina. All'interno delle case furono trovati decine di vasi, piatti di terracotta e rozzi contenitori a forma di clessidra in cui c'erano ancora tracce fossilizzate di mandorle, farina, frumento, ghiande, noccioli d'oliva, e persino funghi

La Pompei della Preistoria, vicino Nola
La Pompei della Preistoria, vicino Nola

Negli anni successivi altri resti di villaggi simili furono ritrovati nella piana campana, nell'estate del 2004, durante la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità tra Roma e Napoli, nei dintorni di Afragola furono ritrovate migliaia di impronte umane. L'analisi geologica stabilì che a lasciarle furono uomini dell'Età del Bronzo che scappavano dall'eruzione di Avellino. L'eruzione delle pomici di Avellino, scrivono gli studiosi, "causò un collasso socio-demografico che portò all'abbandono dell'intera area per secoli".

Dettaglio dell'abitazione dell'età del Bronzo
Dettaglio dell'abitazione dell'età del Bronzo

Evidentemente la ricchezza della fertile pianura alle spalle del Vesuvio aveva attirato già molto prima che venissero costruite le prime città greche e romane diverse popolazioni locali che vi si insediarono stabilmente. Centinaia o forse migliaia di persone che furono travolte dalla furia del vulcano e morirono nel silenzio della storia. La prima Pompei non ha un nome ma oggi si sa che è esistita e non ha avuto scampo come quella che tutti conosciamo.


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