Costituiscono il pericolo principale per gli amanti degli sport invernali, a volte imprevedibili, ma spesso evitabili in quanto causate dall'imprudenza di sciatori o snowboardisti, in particolare quando si avventurano nei fuori pista. Oltre alla morfologia del territorio e alla quantità di neve presente, i fattori meteo-climatici giocano un ruolo chiave sul rischio per valanghe e slavine, in quanto contribuiscono all'instabilità del manto nevoso. Vi sono essenzialmente due tipi di valanga: quella di superficie e di fondo.

La prima coinvolge solo lo strato superficiale del manto nevoso, che ancora non ha ben aderito allo strato sottostante, solitamente di uno spessore che rientra da pochi centimetri ad un metro. La seconda coinvolge tutto lo strato nevoso, che si distacca interamente dal suolo, con spessore anche superiore al metro.

Il rischio di valanga di fondo solitamente viene indotto da repentini aumenti di temperatura o dall'azione del sole, che fanno perdere coesione a tutta la massa nevosa, la quale può così distaccarsi provocare un tipo di valanga caratterizzata da neve bagnata, molto pesante. In genere il distacco avviene sotto forma di enormi palle di neve e la velocità di caduta non è particolarmente elevata. Solitamente questa valanga si ha durante la stagione primaverile o nei casi in cui ci sia un rinforzo dell'anticiclone afro-mediterraneo, dopo una nevicata, caratterizzata appunto da un repentino rialzo termico in quota.

La valanga di superfice può aversi invece dopo una nevicata abbondante, anche se il clima rimane freddo, in quanto è indotta da uno strato superficiale ancora instabile per mancanza di coesione con quello sottostante. Questo tipo di valanga può aversi soprattutto sotto forma di neve farinosa, leggera, con la classica nube, e per tale motivo molto leggera e veloce, ancor più pericolosa della valanga di fondo. Non sono esclusi picchi di discesa anche superiori ai 150km/h. In questo caso le aree più a rischio sono quelle con forte pendenza.

Ci sono poi i lastroni, che generalmente si formano nelle aree battute dal vento, che modifica la conformazione dei cristalli di neve per compressione, formando dei granuli che poi vanno a comporre i lastroni stessi. Anch'essi sono molto instabili e assai veloci nell'eventuale distacco: la loro maggiore probabilità si ha appunto nelle zone sottovento, sotto le cornici e nelle conche sovraccariche di neve ventata.

Ad ogni modo la dinamica di una valanga può constatare tutti questi tipi anche contemporaneamente durante il suo evento.

I consigli al solito sono quelli di evitare i fuori pista specie subito dopo una nevicata o in caso di repentino innalzamento termico. Evitare in generale le zone sotto le cornici, sottovento o dove vi è la presenza di brusche variazioni di pendenza. In presenza di manto nevoso instabile evitare pendenze superiori ai 30°. Evitare inoltre l'attraversamento di pendii aperti di taglio, piuttosto muoversi verticalmente lungo le creste. In ogni caso consultare sempre i bollettini di rischio valanga per la propria zona, senza mai sottovalutarli e soprattutto anche le condizioni meteo- climatiche previste nell'area di interesse.