14 giugno 2011
ore 14:50
di Manuel Mazzoleni
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 Per tutti
La situazione in Sierra Nevada a Marzo
La situazione in Sierra Nevada a Marzo
L'eccezionale inverno dello scorso anno sta lentamente lasciando spazio all'estate su gran parte dell'America occidentale, ove tuttavia si avvertono ancora i suoi effetti in molti Paesi. Infatti l'ingente manto nevoso che ha ricoperto le montagne occidentali degli USA, solo di recente ha iniziato rapidamente a sciogliersi, creando non pochi disagi. Il repentino aumento delle temperatura sta infatti fondendo il manto nevoso a tempo di record, ingrossando visibilmente fiumi e laghi, tant'è che la preoccupazione maggiore ora è per il pericolo di allagamenti e straripamenti.

Inverno record- Ricordiamo che il manto nevoso stagionale nella Sierra Nevada californiana è stato il quinto più elevato negli ultimi 60 anni e che le montagne dalla Sierra Nevada alle Cascades, a quelle del Colorado restano ancora sepolte sotto un metro di neve. Le frequenti nevicate dell'inverno avevano infatti lascito al suolo più di 7 m di neve sulle vette delle Sierra Nevada con punte sino a 8,60 m su Lower Lassen Peak nelle Cascades meridionali.
 


No disgelo primaverile- Normalmente tra i mesi di aprile e maggio, con l'arrivo della primavera, si registra un significativo scioglimento della neve, ma quest'anno cieli spesso nuvolosi e clima insolitamente freddo hanno invece contribuito ad un ulteriore rafforzamento del manto nevoso. 
 

Allarme fiumi e laghi- Il rapido disgelo iniziato recente ha così spinto le autorità locali ha prevedere il più grande afflusso idrico del decennio nel lago Powell, ove è previsto un aumento del livello pluviometrico di almeno 6 m. La notizia incoraggiante è che tale aumento scongiurerà la siccità nello Stato del Colorado per il prosieguo dell'anno visto che il lago è uno dei principali serbatoi del fiume Colorado. Più a ovest, il livello del lago Mead, che fornisce Las Vegas, Arizona e parti della California meridionale potrebbe salire anche di 11 metri.

Città a rischio- Resta comunque il pericolo di esondazioni che potrebbero colpire città come Steamboat Springs, Colorado, Salt Lake City, Utah, Yakima, Washington, e Grand Junction, Colorado. Avvisi sono infatti già in vigore lungo il tratto del fiume Colorado che attraversa lo Stato del Colorado e lo
Utah. Sotto osservazione anche il fiume Missouri.

Passi chiusi- Problemi vengono altresì segnalati alla viabilità perché molti valichi sono al momento ancora chiusi. Tra questi il Chinook Pass, che prevede l'ingresso da est al Mount Rainier National Park. Lo Stato di Washington D.O.T spera di aprirlo entro la fine del mese. Tuttavia non è escluso che ciò possa avvenire solo dopo il 1° luglio, evento che non si registrava dal lontano 1974 quando il passaggio fu riaperto solo il 12 luglio.

Affari d'oro invece per i possessori di ski-resort e per gli operatori del settori che in molte località rimangono aperti per la gioia degli sciatori. Tra questi il Snowbird Ski Resort in Utah che sino al 4 Luglio dovrebbe rimanere aperto, dopo un inverno record durante il quale sono caduti ben 776 centimetri di neve, il 150% in più del normale. Qualora la stazione rimanesse aperta fino al 4 luglio, i giorni totali di attività salirebbero a 202, infrangendo il precedente record di 201 giorni.
Rapido scioglimento nelle ultime settimane ( http://www.accuweather.com)
Rapido scioglimento nelle ultime settimane ( http://www.accuweather.com)

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