16 maggio 2011
ore 8:55
di Edoardo Ferrara
tempo di lettura
1 minuto, 46 secondi
 Per tutti
Sopra la distribuzione di ghiaccio vecchio, in verde, e quello nuovo, in viola, nel Marzo 2011 rispetto a quella media degli anni 80-90. Sotto le percentuali nelle ultime decadi. Fonte Nationa Snow and Ice Data Center
Sopra la distribuzione di ghiaccio vecchio, in verde, e quello nuovo, in viola, nel Marzo 2011 rispetto a quella media degli anni 80-90. Sotto le percentuali nelle ultime decadi. Fonte Nationa Snow and Ice Data Center
Ogni anno, all'inizio della stagione di fusione della calotta artica, si fanno analisi sull'età del ghiaccio marino sulla base dei dati satellitari e quelli provenienti dalle boe. Il cosiddetto "ghiaccio vecchio", ovvero quello che è sopravvissuto a diverse stagioni estive, tende a diventare più spesso, mentre il ghiaccio di recente formazione risulta più sottile e vulnerabile alla fusione estiva. Durante le ultime decadi, il ghiaccio vecchio è andato diminuendo, intaccato dagli intensi processi di fusione avvenuti nelle ultime estati. Il risultato è che ad ogni avvio delle stagione di fusione artica, ovvero la primavera, la concentrazione di ghiaccio vecchio, ovvero quello con almeno due anni di età, sta diminuendo contestualmente ad un incremento della percentuale di ghiaccio nuovo, ovvero quello con età inferiore all'anno ma per questo anche il primo a fondersi durante il semestre caldo. Tale trend è evidenziato nell'immagine allegata, dalla quale si evince una calotta artica di anno in anno costituita sempre più da ghiaccio nuovo a discapito di quello vecchio, e quindi sempre più fragile.

D'altra parte sempre dall'immagine allegata si evince anche che, dopo il picco negativo raggiunto nel 2008-2009 eredità della disastrosa annata 2007, negli ultimi due anni la percentuale di ghiaccio vecchio ha invertito il trend, segnando una lieve ripresa, comunque su valori inferiori rispetto agli anni 80 di oltre il 20%. La distribuzione di ghiaccio nuovo e vecchio a fine Marzo 2011 risulta decisamente diversa rispetto a quella mediata nel periodo 1979-2000 ( notare quanto ghiaccio vecchio in meno nel Marzo 2011, colorato in verde, rispetto ai mesi di Marzo degli anni 80-90 ). In particolare nella scorsa stagione invernale le correnti oceaniche e i venti artici hanno favorito una insolita lingua di ghiaccio vecchio estesa dall'arcipelago artico canadese verso i mari di Beafort e Chukchi. Una formazione simile si era riscontrata anche nel Marzo 2010, tuttavia poi completamente fusa durante l'estate successiva. La sorte dell'attuale lingua di ghiaccio vecchio verrà decisa dalle temperature oceaniche e dai pattern barici dei prossimi sei mesi.

Seguici su Google News


Articoli correlati