Ghiacciai alpini: un'altra stagione di importanti regressi
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Nell’ambito della campagna di osservazioni promossa dal Comitato Glaciologico Italiano, sono state effettuate misure di bilancio di massa e di variazione frontale su alcuni dei più importanti ghiacciai delle Alpi occidentali..
Il ghiacciaio Basei (Colle Nivolet, Gran paradiso) ha fatto registrare un regresso medio frontale di 8 metri. A causa dell’enorme perdita di spessore avvenuta durante l’Estate sono emerse nuove finestre rocciose alla sommità del pendio glaciale, che preannunciano l’imminente separazione dal bacino superiore entro 3-5 anni.
Il ghiacciaio meridionale del Sabbione (alta Val Formazza) ha subito un regresso frontale di ben 17 metri. Le misure di ablazione risultano comprese tra 145 cm ( a quota 2800 m) e 308 cm di ghiaccio ( a quota 2560 m), per una perdita complessiva media equivalente di 1,88 m d’acqua.
Non va meglio al Ghiacciaio Ciardoney (versante piemontese del Gran Paradiso), che il 7 Settembre appariva privo di neve residua, e faceva segnare una considerevole perdita di massa, pari a una lama di acqua media di 216 cm, ed un regresso frontale di 20 m. Qui il regresso totale della fronte dagli inizi dei rilevamenti nel 1971 (vedi immagine) è giunto a ben 387 m, mentre negli ultimi 20 anni il bilancio di massa cumulato è pari a -27,9 m di acqua equivalente.
Dall’ultima immagine invece si può notare “ad occhio” l’imponente ritirata e le profonde trasformazioni morfologiche del ghiacciaio Pré de Bard in Val d’Aosta sulle pendici del Monte Bianco, non solo nell’ultimo secolo, ma anche nel corso di un quinquennio. La “coda di castoro” che si allungava nel 2005 è stata praticamente amputata dalla fusione. Il ghiaccio nero morto che ne occupa il bacino morenico si consuma al tasso di 5-7 metri di spessore e 20-30 metri di lunghezza ogni anno.