Correnti Nord Atlantiche Seconda parte di gennaio improntata ancora ad una maggiore dinamicità atmosferica con fasi instabili, a tratti perturbate e piovose. Il vortice polare troposferico, piuttosto disturbato, non consente una ripresa del campo barico sul bacino del Mediterraneo tanto che le eventuali rimonte anticicloniche potrebbero risultare di breve durata. Il Mediterraneo risulterà così bersaglio di circolazioni di bassa pressione in movimento dal Tirreno verso lo Ionio per inserimento da ovest di assi di saccatura atlantici. Tutta l'evoluzione sarà pilotata infatti dall'azione del vortice canadese che sospingerà verso la Penisola aria sì fredda ma di provenienza oceanica. Nessuna ondata di gelo è prevista a medio termine.!Questa situazione dovrebbe rimanere inalterata forse fino alla fine del mese. Per il dopo bisognerà vedere il posizionamento delle vorticità canadesi.
Aggiornamento stratosfera. Il vortice polare stratosferico risulta anch'esso piuttosto disturbato ma il riscaldamento non scende al di sotto della soglia dei 200 hPa. In parole povere continua l'azione di 'decoupling', ovvero scarsa comunicazione tra la troposfera e la stratosfera. Inoltre continua a rimanere dormiente l'Atlantico con un anticiclone delle Azzorre poco propenso a chiudere il rubinetto atlantico a favore di correnti artiche. La causa di questo è come detto la non evoluzione verso est ai tropici dell'onda di Kelvin che non imprime quell'energia necessaria per azioni di blocking atlantici. Dunque al di là dello Stratwarming, la troposfera appare ad ora poco propensa a ricevere direttamente e maggiormente gli input stratosferici. Questi dubbi che abbiamo sempre nutrito sin dall'inizio confermano come l'equazione stratwarming=ondata di gelo non è di facile risoluzione come sembrerebbe!Indice Nam; notate il decoupling. La stratosfera non comunica con la troposfera
