Fukushima: l'Oceano sta diventando una ''discarica'' radioattiva
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Gli oceanografi di Asr (un’agenzia specializzata in consulenze relative a mari e coste) hanno calcolato al computer la dispersione, non della radioattività vera e propria, ma dei piccoli e piccolissimi animali che fluttuano nel mare, sospinti dalle correnti e dalle onde. Queste minuscole creature sarebbero i principali “veicoli” per la dispersione della radioattività in mare aperto. Si tratta di plancton, larve di pesci e di invertebrati che a loro volto vengono mangiati, trasferendo la loro radioattività, da altri pesci contaminando così tutta la catena alimentare del mare ed estendendo in maniera esponenziale l'area potenzialmente inquinata.
Secondi i dati dell'Asrt al largo la situazione sta peggiorando. Secondo dati ufficiali, un campione d’acqua prelevato lunedì a 30 chilometri dalla centrale nucleare ha rivelato una concentrazione di Iodio-131 pari a 88,5 Becquerels per litro, il valore più alto in quell’area da quando è iniziata la crisi. La radioattività supera di 2,2 volte il limite massimo ammesso dalle leggi giapponesi per le acque di scarico delle centrali nucleari. Nella immagine in basso la situazione come si presentava poche ore fa. E’ impressionante l’area nella quale i pesci mangiano ormai cibo contaminato dalla radioattività. Il modello vero e proprio della dispersione della radioattività nell’acqua non può essere realizzato, dice Asr, perchè non si sa quanta acqua contaminata è finita in mare, e quale era il suo grado di contaminazione.