13 febbraio 2015
ore 16:24
di Francesco Nucera
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1 minuto, 8 secondi
 Per tutti

 

La prima parte dell'inverno è trascorsa in ombra; anticiclone sempre invadente, temperature non solo sopra media ma anche eccezionali in qualche caso. In questo quadro complessivamente poco invernale ha trovato posto la sfuriata gelida di fine anno al Sud. Adesso il vortice polare allunga i suoi tentacoli in Europa e questo determina l'apertura di una fase tipicamente invernale con pioggia, vento, nevicate in montagna ma anche a bassa quota. Interessante il cambio d'aria con quella polare marittima che sarà sostituita da quella artica marittima nel breve ma con contributi continentali nel dopo.

Di un possibile shift stagionale ci siamo spesso posti la domanda nel passato, tanto che abbiamo parlato  che questa stagione invernale potesse essere a trazione posteriore, con un febbraio più freddo in Europa. Questo derivava dalle pregresse dinamiche circolatorie ed in particolare dal fronte Artico.  Adesso il quadro che ci viene proposto nel medio lungo termine è una reiterata situazione di freddo per molte Nazioni. L'Atlantico proverà ad accelerare ma l'arretramento del vortice canadese, che ha contribuito a questa mite fase invernale, potrebbe smorzare gli effetti. Ed anche il freddo che si andrà accumulando sull'Europa centro orientale potrebbe sposare una dinamica diversa da quella che abbiamo fino ad ora vissuto. Febbraio corto e amaro?



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