8 giugno 2016
ore 11:56
di Carlo Migliore
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 Per tutti
Giornata mondiale degli Oceani
Giornata mondiale degli Oceani

Oggi 8 Giugno 2016 si commemora la giornata mondiale degli oceani. E' dal 2008 che l'Onu ha deciso di dedicare questo giorno alle problematiche crescenti che riguardano i nostri mari. La situazione è grave, sono almeno 5 i nemici da tenere a bada: Plastica, pesca eccessiva e illegale, innalzamento del livello delle acque, perdita delle barriere coralline e trivellazioni nell'Artico.

Plastica: Ben otto milioni di tonnellate di plastica ogni anno finiscono in mare, l'equivalente di un camion al minuto. Ce n'è ormai così tanta che alcuni scienziati hanno creato addirittura un neologismo per descrivere una nicchia ecologica del tutto nuovo: la plastisfera. Secondo una stima delle Nazioni Unite del 2012, sono 46 mila i pezzi di plastica che galleggiano in un chilometro quadrato di mare, un numero destinato a raddoppiare in dieci anni, una quantità che se non diminuirà porterà nel 2050 ad avere in termini di peso, più plastica che pesci.

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Pesca eccessiva:Secondo il Wwf il 29% degli stock ittici globali sono sovrasfruttati, nel Mediterraneo questa cifra sale a oltre l'80%. L'overfishing nel Mediterraneo sta facendo proliferare le meduse poiché i pesci non ne mangiano più le larve. Se in precedenza c'erano picchi di meduse ogni 10-15 anni, nell'ultimo decennio si è registrata un'invasione all'anno. Nel mondo vengono pescate circa 90 milioni di tonnellate di pesce all'anno e con la pesca oceanica a strascico, che sta trasformando i mari in deserti, la maggior parte viene ributtata in mare perché poco interessante dal punto di vista economico o alimentare. La pesca illegale e irregolare secondo la Fao genera un volume d'affari di 10-23 miliardi di dollari all'anno.

Pesca illegale in aumento
Pesca illegale in aumento

Barriere Coralline:Le barriere coralline costituiscono il più importante ecosistema del pianeta per la biodiversità. Sono almeno 3 i pericoli a cui sono soggette: l'aumento della temperatura dell'acqua causata dal riscaldamento globale, le acque che diventano più acide e le sbiancano, le creme solari che contengono l'oxybenzone per proteggere i turisti dai raggi ultravioletti che danneggia il Dna e le larve dei coralli.

Ad alto rischio la grande barriera corallina australiana
Ad alto rischio la grande barriera corallina australiana

Livello dei mari: l'innalzamento del livello marino è determinato dal riscaldamento globale che favorisce lo scioglimento dei ghiacciai continentali (Antartide e Groenlandia soprattutto, ma anche quello delle catene montuose a varie latitudini come Alpi, Himalaya e Ande). Gli Stati insulari (Maldive e isole del Pacifico) vedono minacciata la loro stessa esistenza e già alcuni atolli sono stati sommersi. E anche 1,3 miliardi di persone che vivono sulle coste possono vedere la loro vita a rischio nei prossimi decenni per l'innalzamento dei mari.

Atolli a rischio
Atolli a rischio

Trivellazioni nell'Artico:  Lo scioglimento dei ghiacci artici è strettamente collegato alla quinta minaccia degli oceani: le trivellazioni per la ricerca di idrocarburi alle alte latitudini. Zone dall'ecosistema fragilissimo rischiano un disastro ecologico in caso di incidenti alle piattaforme di perforazione o agli oleodotti. L'abbandono di alcuni progetti di ricerca nell'Artico non è stato dovuto a una improvvisa presa di coscienza ambientale da parte delle compagnie energetiche ma solo a questione economiche dovute al tracollo del prezzo del petrolio. 

Proteggere l'artico dai danni relativi alle trivellazioni
Proteggere l'artico dai danni relativi alle trivellazioni


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