Acque italiane inquinate. Pesticidi in aumento secondo l'Ispra
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Pericolo pesticidi nelle nostre acque. É l'allarme lanciato dall'Ispra nell'edizione 2016 del Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque, relativa ai dati campionati nel 2013-2014. Secondo il rapporto sono aumentati i pesticidi sia nelle acque superficiali, +20% dal 2003 al 2014, sia in quelle sotterranee, +10%. Dai dati si evince che le acqua superficiali contenono pesticidi nel 64% dei casi analizzati (circa 1284 punti), nel 32% dei casi per quanto concerne le acqua sotterranee (circa 2463 punti). L'area a maggior contaminazione è la pianura padano-veneta mentre la sostanza più presente è il glifosato seguito dal suo prodotto di decadimento l'Ampa. Ricordiamo che il glifosato è un diserbante sistemico di post-emergenza non selettivo, al centro di numerosi dibattiti tra Oms e Efasa tant'è che anche la Ue entro giugno dovrà decidere se prorogare l'utilizzo di tale sostanza nel territorio della Ue.
Va precisato che aimè l'analisi effettuata risulta molto disomogenea tant'è che la copertura dai campioni analizzati è fortemente sbilanciata verso le regioni settentrionali. Da notare la totale assenza di dati per regioni come Molise e Calabria mentre per altre regioni del Centro Sud il campionamento è stato effettuato solo in superficie.
Sempre secondo Ispra a preoccupare è
la massiccia presenza nei campioni di pesticidi nonché la diffusione
elevata non solo in superficie ma anche nelle falde profonde. Se i
diserbanti restano i più presenti nelle nostre acque crescono
purtroppo anche le concentrazioni di fungicidi e insetticidi. Un
aumento che tuttavia non rispecchia il calo delle vendite dei
pesticidi sceso del 12% rispetto al 2001. Va ricordato infatti che
queste sostanze hanno purtroppo tempi di smaltimento molto lunghi.