28 gennaio 2012
ore 9:02
di Francesco Nucera
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 Per tutti
Mezza Europa al gelo nella prima decade di febbraio
Mezza Europa al gelo nella prima decade di febbraio
Molto ma molto intensa l'ondata di gelo che nei primi giorni di febbraio colpirà mezza Europa. Una configurazione barica che non lascerà scampo a molte Nazioni, paralizzate da temperature polari, neve e ghiaccio. Persino la nostra Penisola, se confermata questa traiettoria, risentirà degli effetti del canale artico e che pescherà masse d'aria gelide direttamente dalla lontana Mongolia. Sarà una situazione di altri tempi, un'ondata di gelo che si contraddistinguerà sia per l'intensità, sia per la durata, (oltre una settimana se non più) destinata ad alimentare le cronache. Ho dato un'occhiata alle mappe storiche ma un evento del genere, sempre se confermato, lo abbiamo visto in poche occasioni. Forse è paragonabile al 1956 se non addirittura al lontano 1929.

Cosa accadrà? Una lunga fascia anticiclonica al suolo protesa dal medio Atlantico sin verso la Siberia è il frutto di una situazione di blocco delle correnti occidentali che per il momento rimangono lontane dal nostro territorio. La spinta pacifica (PNA positivo) non fa altro che ondulare il getto polare con distensione del promontorio anticiclonico dalle Azzorre verso la Scandinavia. L'onda stazionaria diviene pure risonante per cui trasporta calore  e momento verso le alte quote troposferiche. A livello di alta troposfera si nota una bilobazione del vortice polare segno che sia l'heat flux sia l'azione della convezione equatoriale (MJO in transito dalla fase 5 a 6) hanno iniziato la loro azione di disturbare pesantemente il vortice polare che tende a diminuire la tensione zonale; uno dei due lobi è pronto a riversarsi sull'Est Europa. Tutto questo avrà come conseguenza l'instaurarsi dell'antizonalità di cui vi parlavo la scorsa settimana e che ridisegnerà lo scenario a scala sinottica nell'immediato futuro. Il risultato del cambio pattern sarà il calo della AO e la genesi di un anticiclone polare con tutte le conseguenze del caso. Ricordo che il tipo di massa d'aria in arrivo sarà caratterizzata da uno spessore ridotto per cui la differenza di temperatura con il crescere della quota (gradiente termico) è modesta. Ciò significa che, a confronto, la massa d'aria è più fredda al suolo che in quota. Di per se le termiche ad 850 hPa sono mediamente attorno ai -15°C figuriamoci...A dire il vero spero che venga ritrattata o attenuata man mano che passano i giorni.

Nell'immediato futuro ci attendiamo due episodi di neve a bassa quota e sino al piano al Nord; uno in questo fine settimana, il prossimo tra mercoledì e giovedì con coinvolgimento del Centro da parte della neve. Poi forse si spalanca la porta al gelo. Sarebbe meglio che inizi a raccogliere la legna, quest'anno sono in ritardo...bye bye per adesso.
Nel febbraio del 1956 si sciava a Piazza San Pietro
Nel febbraio del 1956 si sciava a Piazza San Pietro
Neve in tutta Italia nel 1956
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