Redazione 3BMeteo
11 marzo 2012
ore 7:47
Redazione 3BMeteo
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 Per tutti
Fantasticando sul clima: cosa succederebbe se la terra girasse in senso orario? (Foto NASA)
Fantasticando sul clima: cosa succederebbe se la terra girasse in senso orario? (Foto NASA)
La terra ruota in senso antiorario e su questo non ci piove; ma la pioggia cadrebbe diversamente se il moto si invertisse? Il fenomeno meteorologico in sé resterebbe tale e quale, discorso decisamente diverso, invece, per quando riguarda distribuzione geografica e stagionale. In questo caso i cambiamenti sarebbero marcati e radicali. Ovviamente lo stesso varrebbe anche per gli altri parametri meteorologici, dalla temperatura alla neve. In questo articolo proveremo, in modo semplice ed immediato, ad immaginare gli scenari climatici più credibili per il nord emisfero nel caso la Terra decidesse di invertire il proprio moto. Ricordiamo che l’evento, nei quattro miliardi e spicci di età del pianeta, non è mai accaduto.

“Lake effect snow“, nome col quale si identificano le intense nevicate provocate dallo scorrimento di masse d’aria artica sui grandi laghi americani. Il nostro viaggio parte proprio da qui, poiché la stessa cosa accadrebbe sul Mar Nero e sul Mar Adriatico grazie alla predominanza a livello globale delle “correnti orientali”. Ebbene sì, le miti ed umide westerlies scomparirebbero dall’Europa lasciandoci in balia, durante la stagione invernale, di gelidi e secchi venti continentali. Secchi finché non si trovassero a scorrere su estese formazioni acquose dalle quali trarrebbero il giusto tenore di umidità scaricando, sui versanti sopravento, copiose nevicate. Ecco così che regioni adriatiche e pianura padana si scoprirebbero tra le aree più nevose di tutto il vecchio continente.

Ovviamente il lato tirrenico diverrebbe molto più secco, anche se la spinta orientale data ai vari nuclei polari aumenterebbe la probabilità che essi circumnavigassero le Alpi gettandosi sul Tirreno. Insomma, un fiorire incontrollabile di ciclogenesi che però non compenserebbe la mancanza pressoché totale di fronti atlantici. E’ bene sottolineare, infatti, che le perturbazioni legate al vortice d’Islanda anziché puntare verso levante si dirigerebbero verso ponente, impattando contro gli Stati Uniti orientali. In questo modo i classici canoni climatici verrebbero stravolti: l’East Coast e il Quebec meridionale, notoriamente gelidi e nevosi, farebbero le veci delle isole britanniche e della Norvegia le quali, a loro volta, si scoprirebbero ben più secche e fredde.

In Asia l’anticiclone termico russo, oltre a posizionarsi molto più ad ovest, ruoterebbe in senso antiorario, rendendo più miti, ma decisamente più umide (e quindi nevose) Siberia orientale, Cina settentrionale e Mongolia. Giappone e Corea vedrebbero aumentare notevolmente tifoni e piogge in un contesto climatico più tropicale che non temperato. La West Coast e l’Alaska diverrebbero avare di piogge e nevicate guadagnando però in freddo, infatti le masse d’aria continentale anziché puntare gli stati orientali si riverserebbero verso occidente. Il tutto verrebbe aggravato dalla posizione del ciclone semipermanente delle Aleutine che, come il collega islandese, tenderebbe a traslare più ad ovest.

Riassumendo: la stagione invernale assumerebbe caratteri marcatamente statunitensi in Europa ed europei negli States centro orientali; la Siberia orientale (attuale polo del freddo del nord emisfero) si scoprirebbe più nevosa e decisamente meno rigida; gli USA occidentali velerebbero verso una fredda steppizzazione, mentre la Russia Europea farebbe l’abbonamento con temperature stabilmente sotto i -30°C. In tutto questo l’Italia diverrebbe ben più fredda guadagnando metri di neve lungo la dorsale appenninica e perdendone altrettanti (causa assenza atlantica) sulle Alpi….(continua)
4 Marzo 2005 (NASA), Pianura Padana innevata. Con le easterlies eventi come questo sarebbero normalità
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Dintorni di Brooklyn dopo una nevicata. Eventi come questo nella Grande Mela diverrebbero impossibili
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