6 ottobre 2011
ore 11:08
di Manuel Mazzoleni
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2 minuti, 53 secondi
 Per tutti
Draconidi 2011: sarà una vera tempesta?
Draconidi 2011: sarà una vera tempesta?
Puntualissime, come ogni anno, le Draconidi passeranno a farci un salutino e quest'anno, a differenza degli anni precedenti, potrebbero davvero essere in molte. Infatti l'evento si ripeterà nel periodo in cui la cometa Giacobini-Ziner si troverà vicina al perielio, e la Terra si troverà a passare a sole 0,038 UA dalla cometa.

Ma cerchiamo di capire cosa sono?

Le Draconidi, anche note col nome di Giacobinidi, sono uno sciame meteorico relativamente poco conosciuto, generato dall’impatto con l’atmosfera terrestre delle polveri e dei detriti rilasciati dalla cometa periodica 21P/Giacobini-Zinner, scoperta nel 1900, che, nel corso della sua orbita intorno al Sole con periodo di 6.6 anni, incrocerà l’orbita della Terra dal 6 al 10 ottobre.
Questo sciame, nel periodo della massima attività, non va normalmente oltre le 20-25 meteore/ora, ma già in passato tuttavia si sono verificate vere e proprie tempeste. Ricordiamo quelle principali del 1933 e del 1946, durante il quale venne documentata anche un'attività di 10,000 meteore/ora, del 1952 con 200 meteore/ora e quella più recente del 1998 con 400 meteore/ora.  


Diversi studi- Anche quest'anno secondo molti studi potrebbe verificarsi un'attività particolarmente intensa. Secondo l’IMO (International Meteor Organization) l’incontro della Terra con le polveri rilasciate dalla cometa nei vari passaggi tra 100 e 150 anni fa causerà un notevole aumento dell’attività  dello sciame con uno ZHR (Zenithal Hourly Rate, cioè il tasso orario di frequenza) che potrebbe arrivare a 600 meteore/ora. Si tratta però della visibilità allo zenit in condizioni di cielo favorevoli. L’IMO prevede il massimo di attività attorno alle ore 20.00 UTC (22 locali) dell’8 ottobre ma stimano che solo una percentuale di meteore dal 5 al 20% sarà visibile anche a causa del disturbo lunare col nostro satellite illuminato al 90%.  

Un altro studio effettuato da Jérémie Vaubaillon del IMCCE (Institut de Mécanique Céleste et de Calcul des Éphémérides) prevede due possibili massimi, uno alle ore 17 UTC (19 locali) con uno ZHR di 200, praticamente non visibile con il cielo ancora chiaro, e il secondo alle 22 con uno ZHR di circa 600.  

In controtendenza invece lo studio del russo Mikhail Maslov che, forse pessimisticamente, non va oltre 40-50 meteore/ora rimarcando che, secondo lui, la Terra passerà nelle zone periferiche delle nubi.  

William J. Cooke, del NASA Meteoroid Environment Office, e Danielle E. Moser, del MITS, parlano invece di una possibile tempesta con una durata di circa 7 ore con un picco tra le 19 e le 21 UTC (le 21 e le 23 locali) con uno ZHR che presenta un’ampia forbice che va dalle poche decine alle parecchie centinaia di meteore/ora. Nel comunicato stesso si accenna ai possibili danni che una pioggia meteorica può causare ai sistemi satellitari, ISS compresa, a causa delle cariche elettrostatiche che accompagnano gli impatti delle particelle cometarie, salvo poi far notare che, a causa della bassa velocità delle Draconidi, questo rischio è molto basso. In particolare si afferma che una tempesta di Draconidi con ZHR = 800 ha una carica elettrostatica equivalente a quella di una normale attività delle Leonidi con ZHR = 15.  


L'incerta comunque rimane molto elevata ed inoltre a disturbare lo spettacolo ci potrebbero pensare le nubi, che proprio nel prossimo week-end torneranno a farci visita (vedi: meteo weekend).

Draconidi 2011: sarà una vera tempesta?
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