El Nino ulteriore rafforzamento. Ma cosa potrebbe accadere?
El Niño si è andato intensificando negli ultimi tempi in tutta la zona a lui più congeniale e ha ormai raggiunto la soglia forte sul Pacifico orientale (zona 1,2) in concomitanza di una progressione di un'onda di Kelvin. Ad aggiungersi al tepore dell'Oceano c'è adesso anche l'atmosfera che collabora attraverso una serie di segnali. La convezione tropicale sul Pacifico tropicale centro occidentale (MJO verso fsi 6-7) è ad esempio un ulteriore contributo all'incremento de El Nino, una sorta di feedback positivo.
Gran parte dei modelli globali sono concordi nel dipingere un quadro di moderato-forte evento El Niño tra l'autunno e l'inverno. I modelli ECMWF e JAMSTEC sono 2°C sopra la media nel Pacifico Centrale mentre il CFS V2 ha una sua idea di El Nino Record con circa +3°C sopra la media. In pratica un evento molto forte, più forte addirittura de El Niño 97-98. Tale ipotesi però sembrerebbe molto poco possibile. Tra l'altro il modello CFS V2 apre lo spiraglio per un evento di El Nino Modoki in inverno.
Ma cosa potrebbe comportare sulla circolazione atmosfera estiva? Per l'Europa nulla. Ed anche la prossima ondata di caldo non è da mettere in relazione con l'evento. El Nño soprattuto in fase di sviluppo non ha conseguenze dirette al di fuori dei tropici; qui invece un impatto ce l'ha, in particolare sulla stagione degli uragani che quest'anno è prevista per tale motivo sottotono. In genere la stagione con più alto impatto è l'inverno specialmodo in America. Sull'Europa la faccenda è controversa a causa di altre dinamiche che possono diluire un fenomeno tipico del Pacifico. Qui sotto il quadro che si è visto nel semestre invernale durante El Niño; si nota un clima umido e mite sull'Europa centro meridionale in autunno, temperature più basse invece sul Nord Europa in inverno ma non necessariamente gelide.
