Ghiacci artici ai minimi: inverno freddo sul Nord Emisfero?
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Per tutti
Da una prima analisi della mappa proposta, il pack si è praticamente fuso al largo dei settori asiatici: in particolare nel periodo 2002-2006 il ghiaccio si estendeva sin verso le Isole della Rivoluzione d'Ottobre e quella Bolscevica, al largo della Penisola del Tajmyr, sul Bassopiano siberiano settentrionale. Ora è arretrato spaventosamente. Anche al largo del versante esposto alla Siberia più orientale e sin verso il settore canadese il pack ha subito una forte diminuzione; stabile invece la situazione sulle Isole canadesi della Regina Elisabetta e sul Mare di Groenlandia. Se da un lato questo può fare la fortuna delle compagnie petrolifere, che possono così sfruttare nuove vie di navigazione, dall'altro incombe la minaccia per la flora ma soprattutto la fauna locale.
La riduzione della copertura nevosa sull'Artico riduce l'effetto albedo, facilitando così l'immagazzinamento di calore nel mare che, data la sua notevole capacità termica, rimane intrappolato nella superficie marina. Tale calore viene rilasciato nella bassa atmosfera durante l'autunno e questa dinamica contrasterebbe con la formazione di un robusto Vortice Polare, aumentando piuttosto lo spessore di geopotenziale. Ricordiamo che un Vortice Polare debole favorisce la discesa delle irruzioni fredde alle medio-basse latitudini, in quanto maggiormente dispersivo del serbatoio freddo che lo alimenta. Ci sono poi altre influenze che derivano da forzanti come la stratosfera, il ciclo solare, oppure eventi come El Nino o La Nina, le cui interazioni vanno analizzate secondariamente.