Inverno 2015-16: analisi di alcuni indicatori
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L'inverno, come previsione, è un lungo lavoro di
analisi, confronti e...opinioni personali. Fino ad esso il lavoro
che abbiamo svolto è perlopiù con ipotesi derivanti dalle anomalie
delle acque oceaniche. Ma bisognerà adesso 'intrecciarle' con altri elementi climatici. Facciamo una rassegna su alcuni indicatori che utilizziamo in genere. Ricordo che la DEFINITIVA TENDENZA METEO SULL'INVERNO sarà in uscita a Novembre
Enso/Oceano in genere: El Nino è forte; sia i modelli dinamici che statistici indicano un forte evento anche per questo autunno/inverno. Sul Pacifico settentrionale persistono anomalie positive sul Golfo dell'Alaska con conseguente feedback positivo col promontorio anticiclonico stazionario. La MJO per il momento ha scarsa rilevanza. La PDO è incerta. L'AMO Index continua in Atlantico a rimanere positivo mentre il tripolo atlantico è ben sviluppato con acque più calde della norma lungo la costa orientale degli Stati Uniti e la solita pozza fredda sull'Atlantico centrale.
QBO: i venti stratosferici dovrebbero essere occidentali in inverno. La QBO positiva non è 'amica' degli inverni freddi, specie quando è associata ad un Enso +, come quest'anno. Però lo scorso anno la QBO è stata negativa e l'inverno è stato mite in Europa.
Attività solare. Siamo nella fase di uscita di un massimo relativo e l'attività è bassa ma non come nei picchi associabili a inverni freddi.
Copertura nevosa.Il manto nevoso stagionale è ai suoi inizi. La copertura nevosa euroasiatica tende ad essere superiore al normale negli autunni con anni da El Nino. Il ghiaccio marino ha raggiunto il minimo l'11 settembre ma entro la prossima settimana dovremmo vedere una ripresa. Come stagione dell'artico quella attuale si avvicina molto agli anni 2007, 2008 e 2011.