IPCC: disastri naturali sempre più intensi
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Per tutti
Ne sono in parte una prova gli ultimi anni, durante il quale numerose catastrofi hanno colpito in svariate parte del Globo, dagli incendi in Siberia, alle alluvioni in India, Pakistan, Thailandia, passando per le esondazione del Mississippi e del Missouri e le siccità di Texas e parte della Cina.
Pura coincidenza o qualcosa di più serio?
La maggior parte di questi eventi, sottolinea il rapporto, non costituisce una semplice aberrazione climatica ma è strettamente legata agli effetti del riscaldamento globale causato dalle attività antropiche, così come predetto dai principali modelli matematici sviluppati dai ricercatori: innalzamento delle temperature atmosferiche e alla superficie degli oceani, così come del tasso di umidità nell’aria, tutti fattori favorevoli a eventi meteorologici estremi.
Secondo l'IPCC: Il rapporto definisce “praticamente certo” (con una probabilità superiore al 99%) un aumento della frequenza e dell’intensità di tali fenomeni su scala globale nel corso del XXI secolo e “assai probabile” (oltre il 90%) che durata, frequenza o intensità delle ondate di calore aumentino nella maggior parte delle regioni, con i picchi di temperatura “probabilmente” (oltre il 66% di probabilità) superiori di oltre 3 gradi alle medie del XX secolo entro il 2050 e di 5 gradi entro il 2100.
Dove colpiranno di più?
Nelle zone tropicali e di latitudine elevate è previsto un aumento delle precipitazioni, mentre in altre regioni come il Mediterraneo e l’Europa centrale si aggraveranno gli episodi di siccità; l’innalzamento del livello degli oceani e delle temperature renderà probabilmente più distruttivi uragani e cicloni.