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18 settembre 2015
ore 7:38
di Manuel Mazzoleni
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1 minuto, 1 secondo
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Grazie alla modellizzazione effettuata dal nostro Centro Nazione di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) è stato possibile ricostruire lo tsunami che ieri ha attraversato il Pacifico a seguito del violente terremoto di M8.3 avvenuto in Cile. Questo modello è ancora in fase sperimentale e il suo sviluppo nasce per la  sorveglianza del Mediterraneo.

Lo tsunami di ieri ( fonte: Ingv)
Lo tsunami di ieri ( fonte: Ingv)

"Riceviamo circa 35 segnali in tempo reale dalle stazioni in tutto il mondo, di conseguenza siamo stati subito in grado di determinare localizzazione e magnitudo del terremoto", ha detto Alessio Piatanesi, del Centro Tsunami dell'Ingv. "Poi - ha proseguito - abbiamo controllato i dati relativi alle misure dei livelli del mare acquisiti dai mareografi lungo le coste del Cile e abbiamo messo a punto una prima simulazione nell'arco di 15-20 minuti. Abbiamo capito che il terremoto avrebbe effettivamente generato uno tsunami". E' stata "un'esercitazione interna", ha spiegato Piatanesi, ma basata su dati reali. Cosi', per esempio, "per alcune ore si sono registrate onde lungo la costa cilena, con un picco di 4-5 metri a Coquimbo", una delle regioni piu' vicine all'epicentro, e poi e' stata ricostruita la propagazione dell'onda attraverso il Pacifico.

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