Il wind shear rappresenta la variazione di velocità e direzione del vento con la quota. La relazione di questo parametro con eventi temporaleschi intensi è ben documentata in letteratura. Una certa percentuale di wind shear è comune in atmosfera ma valori più alti si trovano in corrispondenza di fronti, cicloni e nella corrente a getto. Questo tiraggio verticale non solo permette al temporale di essere più longevo ma consente ai sistemi di presentarsi in forme più “aggressive” rispetto al singolo temporale che morirebbe dopo 30-40minuti. Ad esempio, uno shear debole/moderato di 10m/s è spesso sufficiente a sostenere lo sviluppo di nuove celle temporalesche da quelle che perdono vitalità, sostenendo così le multicelle e le formazioni a mesoscala come gli MCSs. Uno shear superiore (25m/s) può porre le condizioni adatte per lo sviluppo delle supercelle anche se questo dipende da altri parametri temporaleschi.
In genere il prodotto tra un buon CAPE e d uno shear del vento moderato nello strato di atmosfera tra 0 e 6 km di quota, aumenta la possibilità di temporali di forte intensità, capaci di dar luogo anche a forti grandinate. Lo shear del vento attorno ai 15 m/s tra 0-3km è invece ideale per la formazione dei tornado.