7 marzo 2024
ore 12:02
di Carlo Migliore
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1 minuto, 56 secondi
 Per tutti

Se nessuno si è accorto dell'inverno, siate pur certi che la stagione appena conclusa avrà lasciato un segno indelebile negli annali della meteorologia, esattamente come il mese di febbraio. I dati ufficiali appena rilasciati dai centri ISAC-CNR confermano quanto si temeva, il trimestre dicembre, gennaio, febbraio parliamo dunque dell'inverno meteorologico (1 dicembre -29 febbraio) è stato il più caldo mai registrato per l'Italia con un'anomalia di +2.19°C. Un valore che tiene conto dei tre macro settori Nord + Centro + Sud e delle temperature medie (max + min diviso due). Vediamo invece nel  dettaglio com'è andata e le soprese non mancano.

VALORI MINIMI: non c'è storia, sia l'Italia del Nord che quella del Centro e il Sud salgono sul podio con l'inverno più caldo mai registrato dal 1831. Per quanto riguarda il Nord, il 1° posto si conferma con un'anomalia di +2.41°C sulla media 1991-2020. Per il Centro il 1° posto si conferma con un'anomalia di +2.09°C sulla media. Per il Sud un 1° posto che si conferma con un'anomalia di +1.84°C.

VALORI MASSIMI: anche qui non c'è storia, sia l'Italia del Nord che quella del Centro e quella del Sud salgono sul podio con l'inverno più caldo mai registrato dal 1831. Per quanto riguarda il Nord, il 1° posto si conferma con un'anomalia di +2.48°C sulla media 1991-2020. Per il Centro il 1° posto si conferma con un'anomalia di +2.42°C sulla media. Per il Sud un 1° posto che si conferma con un'anomalia di +2.19°C.

COSIDERAZIONI: alla base dell'anomalia eccezionale c'è la persistenza per la quasi totalità del periodo in questione di regimi barici elevati. Alte pressioni quasi sempre di matrice africana che hanno occupato posizioni non normali a livello geografico fino sull'Atlantico e hanno avuto anche geopotenziali record con valori barici al suolo fino a 1050hPa. Nessun settore trascina l'altro nel risultato finale, il 1° posto è comune a tutti quanti, Nord, Centro e Sud il che rende ancora più preoccupante la situazione. Anche qui il discorso della media climatica di riferimento 1991-2020 è importante da sottolineare. Si tratta di una media trentennale già più elevata della precedente, quindi il fatto che sia stata ampiamente battuta apre nuovi scenari climatici di riflessione per l'Italia.


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