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17 febbraio 2024
ore 12:07
di Carlo Migliore
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1 minuto, 31 secondi
 Per tutti

la dendrologia ovvero lo studio degli anelli degli alberi può aiutarci a capire molte cose sul clima del passato. Dalla densità e lo spessore di questi anelli si può risalire con buona approssimazione alle condizioni climatiche che ne hanno determinato la crescita. Anelli più densi ad esempio sono testimonianza di un clima più caldo mentre anelli più sottili sono indicativi di una fase più fredda. Recentemente, sono stati fatti passi da gigante in questo campo, con l'introduzione di tecniche che utilizzano la luce per misurare la densità degli anelli in modo più semplice e accurato. Ma quanto indietro nel tempo possiamo spingerci? Questo naturalmente dipende dalla longevità dell'albero ma in linea di massima è possibile indietreggiare di almeno 500 anni! 

Ebbene, dall'analisi degli anelli di accrescimento di alcuni alberi nel nord America, gli scienziati sono giunti all'amara conclusione che il caldo secco (alte temperature e scarse precipitazioni) degli ultimi 20 anni, non trova precedenti da almeno 5 secoli. Lo studio pubblicato recentemente su Science Advances e su Nature riguarda anche l'Europa soprattutto quella occidentale che sappiamo essere diventata particolarmente vulnerabile al cambiamento climatico. La combinazione di caldo estremo e condizioni di siccità non solo peggiora la situazione idrica, ma ha anche conseguenze complesse sugli ecosistemi e sull'agricoltura. Per questo le aree travolte dal caldo secco potrebbero vedere accelerare un effetto domino ancora più estremo nei prossimi anni. Paesi come il Nevada o il Sud-ovest degli USA, o la Penisola Iberica e l'Italia rischiano sempre più eventi estremi e danni per la salute dei cittadini. La ricerca è in una corsa contro il tempo per sviluppare modelli previsionali più accurati e trovare soluzioni per mitigare gli effetti del cambiamento climatico.


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