Meteo. Vortice polare in Europa, il confronto con il 1985, approfondiamo
Nonostante gli stratwarming il gelo fatica ad arrivare sul Mediterraneo.
Il vortice polare stratosferico risente dell'azione del riscaldamento stratosferico. Questo evento, anche se di tipo "minor", ossia capace di invertire il gradiente di temperatura ma non di vento, è in grado di rafforzare l'anticiclone di blocco che nel corso dei prossimi giorni, si muoverà dalla Scandinavia verso la Groenlandia. Il vortice polare tuttavia risulterà piuttosto coerente lungo la verticale, almeno fino alla bassa stratosfera; poi in alto diventerà più coeso facendo assumere una classica forma a pantalone.
Nonostante il tentativo di split le previsioni non mostrano una completa inversione dei venti. Questa situazione sarà alla base di una ondata di gelo sul nord America e anche sul comparto euro siberiano. Il tipo di dinamica richiama alla mente quelle del 1985. Vediamo quali sono le differenze.
Gli stratwarming movimentano la circolazione emisferica ed amplificano gli estremi sia di temperatura che di precipitazioni ma come si comportano dipende dal tipo di evento (minor, split), dal periodo e dalla circolazione che incontrano in quel momento. L'equazione stratwarming= gelo non è sempre soddisfatta; del resto sulle anomalie di temperatura la correlazione è molto alta solo sulla Scandinavia.
In particolare dal confronto tra il 1985 e il 2024 si vede una diversa collocazione dei nuclei principali dei lobi del vortice polare e anche la diversa rottura d'onda. Le più proficue per il freddo sull'Europa meridionale sono quelle anticicloniche perché quelle cicloniche hanno come risultato uno sbilanciamento molto occidentale dell'anticiclone sulla Groenlandia e una minor tenuta del blocco, con rischio di derive occidentali e risalite di masse d'aria miti sull'Europa meridionale. Queste diverse rotture incidono a loro volta anche sulla circolazione.